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POLITICA

"Ci sono sfide nuove e ignote ma anche prevedibili"

Mattarella: "Torno alla Sapienza a poche settimane dalla fine del mio mandato"

"Siamo in un'epoca di grandi cambiamenti, ci deve accompagnare la responsabilità" ha sottolineato il presidente della Repubblica alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza. E sulle vaccinazioni contro il Covid 19 dice: "Questo referendum vede in Italia la scienza in vantaggio per 9 a 1"

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"Siamo in un'epoca di grandi cambiamenti: la società è permeata dai risultati della scienza. Ci sono sfide nuove e ignote ma anche prevedibili. E ci deve sempre accompagnare il valore della responsabilità delle istituzioni e di tutti i cittadini". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza. "Responsabilità di tenere insieme fiducia e sapere". Da qui un esplicito riferimento alla pandemia e ai vaccini per contrastarla. Le vaccinazioni sono "lo strumento che ci ha difeso, ci ha salvato letteralmente, e ci sta consentendo in questa violenta quarta ondata del contagio del Covid, che sta mettendo in grande difficoltà anche grandi Paesi tradizionalmente ben organizzati, di contenerne l'offensiva, i danni e i pericoli". E aggiunge: "Non sono solo lo strumento che ci ha salvato ma una sorta di referendum sulla scienza. Sino a ieri sera s'è vaccinato 86% cittadini sopra i 12anni, se aggiungiamo chi non può farlo e guariti siamo al 90%. Questo referendum è stato vinto 9 a 1 a favore della scienza. Dobbiamo essere riconoscenti ai nostri cittadini che ha messo l'Italia all'avanguardia nella considerazione all'esterno" ha ricordato Mattarella.

Una riflessione del presidente sul valore della scienza e sulla sua applicazione. "La spiegazione e la dichiarazione dei propri limiti sono valori fondamentali non solo per gli scienziati ma anche per le istituzioni" ammonisce il capo dello Stato "Il periodo di sottovalutazione del valore della scienza è chiuso tra parentesi, nel nostro Paese".

Poi un riferimento alla sua esperienza: "Una nota personale, torno alla Sapienza, dove ho studiato, a poche settimane dalla fine del mio ruolo e delle mie funzioni". E l'apprezzamento per l'incarico alla rettrice Antonella Polimeni: "Voglio sottolineare l'orgoglio del nostro Paese per avere la prima donna rettrice dell'ateneo più grande d'Europa".  Il capo dello stato ha indicato poi nella  temporaneità del ruolo e nell'autoironia i principali "antidoti" al rischio di finire "condizionati o catturati" dal potere che si ricopre. E ricordando una risposta data tempo fa a uno studente in visita al Quirinale sul rapporto con il potere e su come non "farsene catturare" ha spiegato: "Vi sono per fortuna nelle istituzioni, diversi strumenti". E come strumenti per questo esercizio di distacco, il Presidente ha citato "l'articolazione delle funzioni fra organismi diversi, la temporaneità degli incarichi, e infine un ingrediente che è un antidoto efficace: una buona dose di autorionia, una capacità adeguata di ironia su se stessi consente di mantenere quel distacco che rende sempre autentico e non alterato il rapporto con la responsabilità".