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MONDO

Il presidente in Qatar, Paese chiave nel Golfo, che sostiene Sarraj

​Mattarella a Doha, sulla Libia chiederà moderazione

Il presidente in Qatar, Paese chiave nel Golfo, che sostiene Sarraj. E', attualmente, anche l'unico canale di comunicazione tra Stati Uniti e Iran

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"Moderazione". Sarà questa la parola chiave della visita di Sergio Mattarella in Qatar, Paese fondamentale del Golfo, attuale unico canale di comunicazione tra Stati Uniti e Iran e protagonista della crisi libica nella quale si distingue, insieme alla Turchia, per il pieno sostegno al governo di Tripoli di Fayez al Sarraj. Il presidente della Repubblica atterrerà a Doha già domani in una missione che si incrocia perfettamente con la chiusura della Conferenza di Berlino e che inevitabilmente avrà come piatto forte delle discussioni la guerra in Libia.

Gli ottimi rapporti bilaterali tra l'Italia e il Qatar consentiranno al capo dello Stato una certa facilità di dialogo negli incontri con l'emiro Tamim bin Hamad al-Thani, alla guida di un Paese piccolo ma sempre più al centro di ampi scenari geopolitici, che vanno dal Golfo al Mediterraneo. Il Qatar resta comunque un grande finanziatore di tutto quel filone islamista radicale legato alla Fratellanza musulmana (in espansione pure in Europa attraverso l'azione della Qatar Charity).

Dopo la crisi del Golfo del 2017, in seguito alla quale l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno isolato il Qatar, il regime ha rafforzato l'alleanza con Ankara. Ma il Qatar è anche il Paese che ospita la base americana più grande dell'area. Inoltre, a dimostrazione del suo attivismo nella regione, c'è da sottolineare come l'emiro Tamimbin Hamad al-Thani sia stato il primo a visitare l'Iran il 12 gennaio, dopo l'attacco Usa al generale iraniano Soleimani, chiedendo moderazione e lavorando alla distensione.

Il presidente Mattarella avrà quindi modo di spendersi a Doha per alimentare una soluzione diplomatica in Libia che consolidi il cessate il fuoco permanente e freni le ingerenze esterne nel Paese mediterraneo. A puntellare questa "moral suasion" politica ci sono le ottime relazioni economiche tra Roma e Doha: il Qatar (secondo paese al mondo per Pil pro capite che non a caso ospiterà i mondiali di calcio del 2022), è anche il quarto produttore mondiale di gas e sede della potente emittente panaraba Al-Jazeera. L'interscambio tra Roma e Doha nel 2017 è stato di 2,35 miliardi di Euro.

Nella visita a Doha il presidente troverà gli amministratori delegati delle più importanti aziende italiane, come Eni, Fincantieri, e Leonardo.   Da Doha Mattarella volerà direttamente a Gerusalemme per un appuntamento internazionale programmato da tempo: le celebrazioni del 75' anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau. Cerimonia a cui parteciperanno oltre quaranta capi di Stato e di governo tra cui i presidenti Vladimir Putin, Emmanuel Macron e Frank-Walter Steinmeier. Sarà un'occasione per rinnovare un appello universale per la lotta all'antisemitismo e alle discriminazioni. Un tema molto caro al presidente che solo un anno fa disse con estrema nettezza che Auschwitz "rimane simbolo del male assoluto che alberga nascosto come un virus micidiale".