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POLITICA

Cerimonia al Quirinale con il corpo diplomatico

Mattarella: il terrorismo si affronta conservando il nostro stile di vita

Il Capo dello Stato, durante la cerimonia di auguri del corpo diplomatico, spiega: "Limitare gli ambiti di libertà equivarrebbe a cedere al terrorismo e tradire i principi di democrazia e tolleranza"

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Il terrorismo "si affronta anzitutto conservando il nostro stile di vita", mentre "limitare gli ambiti di libertà equivarrebbe a cedere al terrorismo e tradire i principi di democrazia e tolleranza". E' un passaggio del discorso del capo dello Stato, Sergio Mattarella, durante gli auguri al corpo diplomatico. "Le conquiste della comune civiltà, le nostre libere scelte di vita, l'interdipendenza che caratterizza le nostre società - ha detto Mattarella - sono messe a dura
prova" dalle vicende di terrorismo. "Nessuno di noi - ha continuato - intende piegarsi alla paura: la risposta che tanta parte della comunità internazionale e, in essa l'Europa, sta dando è quella di reagire contrattando con intransigenza la piaga del terrorismo".

La battaglia contro il terrorismo, sono state ancora le parole del capo dello Stato, "si affronta ovunque si manifesti l'intolleranza fondamentalista. Nelle nostre strade, nelle nostre piazze, nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre università, nei nostri teatri occorre sviluppare un'azione che isoli i germi della violenza".

Russia mostra volontà di collaborazione 
Il presidente allarga poi lo sguardo alla coalizione contro il terrore. "Nella situazione di oggettiva difficoltà e di ostacoli che permangono, la Federazione Russa sta mostrando una rinnovata volontà di collaborazione su temi importanti come la stabilizzazione della Siria e la lotta al terrorismo di matrice fondamentalista". 

Migranti, non chiudere le porte
Mattarella affronta anche la questione migranti: "Chiudere le porte di fronte a 'queste masse di esseri umani' che fuggono da guerre, fame ed oppressione, equivale a cancellare conquiste civili e sociali faticosamente raggiunte". "Del rifiuto della logica di esclusione l'Italia è sempre stata convinta interprete", contestando "un dibattito sul tema migratorio che talvolta è rimasto ostaggio di visioni dogmatiche e non approfondite".

Paura e crisi alimentano movimenti anti-Ue 
Infine un riferimento ai crescenti movimenti euroscettici: ''E' difficile negare che il disegno di integrazione europea via va adesso uno dei momenti  più complessi e contraddittori della sua storia. Alimentati dall'insoddisfazione causata dalla crisi economica, dalla crescente instabilità ai suoi confini e dai timori per la sicurezza, hanno guadagnato peso crescente movimenti di opinioni che mettono in discussione il percorso compiuto sinora, addebitandole disagio sociale e incertezze". il capo dello Stato sottolinea: ''Abbiamo oggi più che mai bisogno del dialogo, in particolare fra religioni, per confutare nei fatti la pretesa ineluttabilità, profondamente errata, dello scontro tra civilta'''.