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ITALIA

Il capo dello Stato nel giorno dell'anniversario

34 anni fa l'omicidio di Pio La Torre. Mattarella: "Sconfiggere le mafie è possibile e vitale"

"Gli anticorpi nella società ci sono, dobbiamo svilupparli" scrive il presidente della Repubblica in un messaggio inviato al Centro Studi dedicato al politico e sindacalista ucciso dalla mafia a Palermo nel 1982

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"Sconfiggere le mafie è possibile, oltre a essere una necessità vitale per l'equilibrio e lo sviluppo del Paese". Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente del Centro Studi e Iniziative Culturali "Pio La Torre", Vito Lo Monaco.

"Nel giorno dell'anniversario dell'assassinio di Pio La Torre" Mattarella ha voluto esprimere la sua "vicinanza a tutti i partecipanti alla manifestazione promossa dal Centro di Studi e Iniziative Culturali, che porta il nome del dirigente del PCI barbaramente ucciso dalla mafia - ha sottolineato il capo dello Stato -. Il progetto educativo antimafia, al quale continuate a lavorare, rappresenta un'azione positiva di sensibilizzazione e di crescita della coscienza sociale".

Per sconfiggere le mafie, ammonisce il capo dello Stato, "accanto al lavoro delle istituzioni, della magistratura, delle forze dell'ordine, è necessario che i cittadini avvertano di essere partecipi e protagonisti dei cambiamenti sociali, che il rispetto della legalità si affermi nell'esperienza quotidiana, oltre che nella prassi delle amministrazioni. Pio La Torre ha testimoniato con il suo impegno politico che le mafie, con il loro disegno di sottomettere le funzioni pubbliche e la società possono essere duramente colpite ogni volta che si realizza una convergenza tra le forze migliori della comunità. Gli anticorpi alle mafie ci sono - assicura -: dobbiamo svilupparli e fare in modo che operino insieme, in alleanza tra loro. Tanto più questo principio vale oggi, quanto più diffusi sul territorio nazionale sono i tentativi di condizionamento e di infiltrazione".

Infine il Presidente della Repubblica rivolge un pensiero ai giovani: "sono il nostro futuro. Tocca anche agli adulti aiutarli a liberare la loro speranza, farla diventare contagiosa e costruire insieme una società libera dalle organizzazioni criminali, dalla loro influenza, dalla corruzione che cercano di alimentare".