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ITALIA

L'epicentro a reggio Emilia

Maxioperazione anti-'Ndrangheta: 160 arresti, 117 a Bologna. La Procura: "Intervento storico"

Mafia al nord: Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Lombardia. Fortissimi i legami con il sud: Calabria, Sicilia. Quasi tutti gli arresti sono al nord, "un'operazione mai vista prima", ha detto il procuratore Roberto Alfonso, che ha inferto un colpo durissimo alla 'Ndrangheta imprenditrice. 

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Bologna
Un intervento storico, senza precedenti, decisivo per il contrasto della mafia al nord. 160 arresti, 117 il Emilia Romagna, il procuratore di Bologna Roberto Alfonso definisce così, durante la conferenza stampa, la maxioperazione contro la 'Ndrangheta, chiamata Aemilia, che ha inferto una ferita mortale alla cellula con epicentro a Reggio Emilia: "Non ricordo a memoria un intervento di questo tipo per il contrasto a un'organizzazione criminale forte e monolitica e profondamente infiltrata".

Il procuratore Alfonso: mafia imprenditrice al nord
Ad essere colpita è la mafia imprenditrice, continua Roberto Alfonso, che lavorava al nord e con profonde radici al sud. Delle 160 persone arrestate a 54 viene contestata l'associaizone a delinquere di stampo mafioso: cinque come capi, sei come organizzatori. Tra gli arrestati c'è anche un consigliere comunale di Reggio Emilia, Giuseppe Pagliani. 

Le accuse da fatture false ad associazione mafiosa
Alla testa dell'operazione la Direzione Distrettuale di Bologna, il lavoro di migliaia di uomini che ha portato in carcere 160 persone accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di capitali di illecita provenienza, emissione di fatture per operazioni inesistenti ed altro.

Sei regioni coinvolte: 37 fermi in Calabria
Il lavoro dei Carabinieri di mezza Italia ha toccato sei regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia. 37 i fermi in Calabria, tra Crotone e Catanzaro. A finire al centro dell'inchiesta la cosca Grande Aracri di Cutro, nel crotonese, che secondo le accuse gestiva le attività illecite. Tra gli arrestati figurano anche i fratelli del boss Nicolino Grande Aracri, Domenico - avvocato penalista - ed Ernesto.