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MONDO

Usa

May da Trump con un'idea: insieme possiamo guidare il mondo. Gelo Usa con il Messico sul muro

La premier britannica verso Filadelfia per affermare che i due Paesi "vecchi amici" devono rafforzare ancora di più i loro legami

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Gran Bretagna e Stati Uniti possono ancora una volta "guidare il mondo". E' quello che secondo i media del Regno Unito la premier Theresa May vuole affermare nel corso della sua visita negli Usa per incontrare il presidente Donald Trump. La premier è in viaggio verso Filadelfia dove più tardi si rivolgerà ad una platea di leader repubblicani, incluso il capo di Stato, per affermare che i due Paesi "vecchi amici" devono rafforzare ancora di più i loro legami. David Davis, ministro per la Brexit, intervenendo alla Camera dei Comuni, ha detto che "la Gran Bretagna non giustifica la tortura in nessuna circostanza". Trump era stato criticato per le sue dichiarazioni in favore della tortura, in particolare del waterboarding. Alcuni deputati avevano chiesto al governo di dare un "forte messaggio morale" al capo di Stato americano.

Messico
Nel mentre, dopo l'accelerazione sul muro al confine col Messico,è gelo fra la Casa Bianca. "Se il Messico non è disposto a pagare per il muro di cui c'è disperato bisogno, allora sarebbe meglio cancellare l'incontro". Lo ha scritto in un tweet il presidente degli Stati Uniti Donald Trump con riferimento alla visita a Washington la prossima settimana del presidente messicano Enrique Pena Nieto che però ha deciso di non annullare il suo viaggio a Washington il 31 gennaio.

Sindaci fanno quadrato contro stretta su immigrazione
Le metropoli americane sfidano Donald Trump: da New York a Los Angeles, da Minneapolis a Boston e alla stessa Washington, i sindaci delle grandi città Usa fanno quadrato contro la minaccia del neo presidente di colpire, privandole dei fondi federali, le municipalità non in linea con le sue politiche anti-immigrazione. "Difendiamo il sogno americano", ha detto a New York il sindaco Bill de Blasio, mentre la sua collega di Minneapolis, Betsy Hodges, ha contestato la volontà di Trump di accentrare su di sé più autorità possibile: "E' pericoloso per la democrazia". I sindaci contestano la richiesta di Trump alle loro forze di polizia di collaborare nell'espulsione di immigrati sostenendo che misure del genere aumenterebbero il gap di sfiducia tra la popolazione. A Providence, Jorge Elorza, lui stesso figlio di immigrati, promette azioni legali a raffica come forma di resistenza mentre nella vicina Boston il suo collega Marty Walsh si è impegnato ad aprire City Hall agli immigrati se dovesse essere necessario a tenerli al sicuro.

Marchionne, positive proposte Trump per auto
"Apprezziamo le proposte di Trump e il suo impegno per il settore auto". Lo ha detto l'a.d di Fca Sergio Marchionne che, durante la conference call sui conti 2016, ha parlato dell'incontro alla Casa Bianca con i vertici delle aziende dell'auto. "Vogliamo lavorare con Trump", ha aggiunto Marchionne che ha anche detto di essere preoccupato sulle tasse trasfrontaliere. Marchionne rispondendo alle domande degli analisti ha dato un giudizio "complessivamente positivo" su Trump. "Apprezzo il suo impegno per rendere gli Usa un luogo per fare business, ma abbiamo bisogno di sapere di più. Non vediamo l'ora di lavorare con Trump e il Congresso per rafforzare l'industria manifatturiera americana", ha spiegato.

"La nostra volontà di seguirlo è chiara se ci sarà un giusto rafforzamento economico con una ripresa della produzione manifatturiera in Usa," ha aggiunto. Marchionne ha ricordato che una percentuale rilevante dei Pick up-Trucks venduti dal gruppo in Usa viene prodotta in Messico e ha detto che "con le motivazioni giuste potrebbe essere attuato un rimpatrio della produzione di Pick up-Trucks".

"Non ho parlato con Trump di questa possibilità". Così l'ad di Fca Sergio Marchionne ha risposto durante la conference call alla domanda se abbia discusso con il presidente degli Usa, Donald Trump, sulla possibilità di fusione con Gm. "La nostra priorità è completare il piano industriale, non voglio essere disturbato da altre questioni", ha aggiunto. Marchionne ha definito "conversazioni da birra al bar" le voci su un accordo con la casa di Detroit, ma ha anche ribadito che con Gm nascerebbe "il più grande produttore di auto e camion al mondo, che avrebbe base negli Stati Uniti". "Le cose inevitabili alla fine accadono", ha concluso.