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MONDO

Roma

Med Dialogues. L'inviato Onu Salamé: le divisioni internazionali sono di ostacolo alla pace in Libia

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Ghassan Salamé (foto d'archivio Ansa)
"Mi spiace dire che nel sistema internazionale ci sono profonde divisioni che hanno impedito al Consiglio di Sicurezza Onu di chiedere un cessate il fuoco. E dall'inizio di questa guerra, il livello interferenze esterne in Libia è aumentato in modi diversi, allineamenti diplomatici, armi, sostegno tecnico e approvvigionamento". Lo ha dichiarato l'inviato speciale Onu per la Libia, Ghassan Salamé, nel suo intervento ai Med Dialogues a Roma. 

"Una parte fa più affidamento di altri ad aiuti esterni, tuttavia non possiamo permettere che questo accada all'infinito. Ho dedicato tutte le mie energie permettere insieme libici e concentrarci sul processo nazionale", ha aggiunto Salamé, ricordando che "il Consiglio di Sicurezza si è riunito 15 volte dall'inizio della guerra, ma non siamo stati in grado di far uscire un appello per il cessate fuoco, per questo stiamo cercando di ottenere questo tramite altri mezzi".

Di Maio, in Libia il tema non è solo migranti ma terrorismo
"Sui migranti spero che in Tunisia e Algeria si possano concludere processi politici così che noi possiamo riprendere contatti con il governo tunisino per arrivare a nuove soluzioni per gestire i flussi". Lo ha detto il ministro Luigi Di Maio incontrando la stampa estera alla Farnesina. "Il tema della Libia non è solo quello dei migranti,ma è un rischio terrorismo elevato poche centinaia di chilometri dalle nostre coste", ha detto ancora.