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MONDO

L'irruzione in Parlamento

Media Hong Kong: la polizia prepara centinaia di arresti di manifestanti

Molti dei dimostranti sarebbero stati riconosciuti grazie a impronte digitali e tracce del Dna lasciate lunedì scorso durante l'occupazione dell'edificio del Parlamento. Londra convoca l'ambasciatore cinese: "Inaccettabili i suoi commenti contro il governo britannico"

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La polizia di Hong Kong si prepara a dare la caccia e a eseguire "in un futuro vicino" un'ondata di arresti tra quanti hanno assaltato e devastato l'1 luglio il Parlamento: per due giorni, scrive il South China Morning Post, i rilievi della polizia scientifica hanno consentito di risalire all'identità "di centinaia" persone, soprattutto di giovane età, grazie alle impronte digitali e alle tracce di Dna lasciate ovunque nell'edificio. "I raid in preparazione saranno lanciati in tutta la città", scrive il quotidiano.

La grande manifestazione del primo luglio, in occasione del 22mo anniversario della restituzione della ex colonia britannica alla Cina, aveva avuto un'appendice violenta:  centinaia di giovani avevano fatto irruzione con la forza nel Parlamento dove alcuni uffici erano stati devastati, le mura imbrattate di scritte ed era tornata per qualche ora a sventolare la bandiera britannica.  

Londra convoca l'ambasciatore cinese
Il governo britannico ha convocato l'ambasciatore cinese al Ministero degli Esteri, dopo che il diplomatico aveva intimato al Regno Unito di tenere le sue "mani fuori da Hong Kong". Lo riferisce Sky News. Il governo britannico aveva messo in guardia dai rischi di una "repressione" dei manifestanti, e per tutta risposta l'ambasciatore Liu aveva accusato Londra di aver dimenticato che Hong Kong non è più una colonia britannica.

Media cinesi: a rischio quello che rende Hong Kong speciale 
La Cina rafforza intanto il suo messaggio a Hong Kong dopo le violente turbolenze di lunedì: le proteste ripetute rischiano di distruggere quello che rende speciale la città.
Il Quotidiano del Popolo, voce del Partito comunista cinese, ha definito "estremisti" gli autori delle azioni che impediscono lo sviluppo economico e sociale e "rovinano la reputazione di Hong Kong come metropoli internazionale" del business. Con gli scenari economici globali "in fase di profondi aggiustamenti" e con la competizione internazionale più feroce, "Hong Kong ha di fronte sfide che non ammettono scosse o attriti interni". I residenti di Hong Kong si sentono tristi, scossi e desolati per le devastazioni dei "dimostranti radicali" nel Parlamento, autori di un grande errore perché hanno distrutto il sistema legale basato sulle regole e rovinato prosperità e la stabilità di lungo termine della città, ha scritto il Global Times.