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POLITICA

Gualtieri illustrerà alle Camere la posizione dell'esecutivo

Mes, il governo punta al rinvio, Salvini: "E' un fondo ammazza stati"

Venerdì alle 8.30 vertice di maggioranza. L'Italia chiede una riforma globale del trattato. Il M5s ritiene necessario un vertice di maggioranza. Salvini: "Massacrerebbe i risparmi degli italiani". Sassoli: Sul Mes trattò Tria, Salvini ci avrà ripensato".

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Si terrà venerdì alle 8.30, a Palazzo Chigi, il vertice di maggioranza sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità, con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Il 27 novembre, invece, il responsabile di via XX Settembre riferirà in commissione al Senato. Le stesse fonti assicurano che sulla ratifica della revisione del Mes "nulla è stato deciso" a Palazzo Chigi, dunque "non è stata ancora definita" la linea che il governo italiano terrà in sede europea. Per la riforma del Mes - il cosiddetto Fondo salva Stati che nelle ultime 24 ore ha portato l'opposizione sulle barricate e il M5S a chiedere con urgenza un vertice della maggioranza - serve un via libera unanime al Consiglio Ue di dicembre.

"Non c'è alcuna emergenza, il governo è pronto a prendere tempo, anche al rinvio della discussione se non si troverà un accordo complessivo in ambito europeo". E' quanto ribadiscono fonti di governo riguardo la polemica sulla revisione del Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes). Sarà il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ad illustrare alle Camere la posizione dell'esecutivo. Il tema probabilmente sarà affrontato al Consiglio europeo di dicembre ma l'Italia ribadirà quanto già sottolineato nei mesi scorsi, ovvero che è necessaria una riforma globale. Dunque non si esclude che il governo possa mettere il veto, ma si punterà più che altro a prendere tempo, viene spiegato. Con una linea chiara: a decidere sarà il Parlamento. Del resto il presidente del Consiglio è già intervenuto alle Camere in audizione il 21 giugno scorso. Oggi però anche i deputati M5s della commissione Finanze della Camera hanno chiesto al capo politico Luigi Di Maio di promuovere sul dossier un vertice di maggioranza.

FI: palazzo Chigi silente
"In merito alla vicenda del Mes, 'carta canta' e Palazzo Chigi è, nella migliore delle ipotesi, silente e imbarazzato. Il 19 giugno scorso la Camera approva una risoluzione che impegnava al governo 'a render note alle Camere le proposte di modifica al trattato Mes, elaborate in sede europea, al fine di consentire al Parlamento di esprimersi con un atto di indirizzo e conseguentemente a sospendere ogni determinazione definitiva finché il Parlamento non si sia pronunciato'. Non solo, la stessa risoluzione impegnava espressamente il governo a 'non approvare modifiche' penalizzanti per gli Stati europei che più hanno bisogno di riforme strutturali". Così, in una nota, il deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, Giorgio Mulé. "Detto questo - aggiunge - è evidente non solo che l'Italia doveva opporsi in sede europea di fronte a un testo che comporta 'rischi enormi' (come detto espressamente dal governatore di Bankitalia) per gli interessi italiani, ma che rimandare tale discussione in Parlamento in 'sede di ratifica' significa svuotare le Camere di qualsiasi ruolo decisionale. La risposta di Palazzo Chigi e la grande fibrillazione di queste ore nella maggioranza testimoniano che ancora una volta non hanno alcuna bussola. Aspettiamo Conte in Aula che pronunci le uniche parole accettabili: 'L'Italia non sottoscrive la riforma del Mes'".

Salvini, trasformato in un fondo ammazza Stati   
"Dal fondo Salva Stati diventa un fondo Ammazza Stati". Lo dice Matteo Salvini. "Massacrerebbe i risparmi degli italiani e per questo abbiamo chiesto a Conte se i risparmi degli italiani sono a rischio".   

Sassoli, sul Mes trattò Tria, Salvini ci avrà ripensato
"Non voglio entrare in questioni nazionali, sicuramente il governo saprà affrontare la questione. Il meccanismo salva stati è importante e ha dato risultati molto importanti. Mi fa specie che siano le forze che l'hanno contrattato a volerlo ridiscutere, perchè la trattativa è stata portata avanti dal ministro Tria. Adesso forse Salvini ci avrà ripensato, ma lascio il dibattito al campo nazionale". Così il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ospite del programma "La Bussola" su Rainews.

Che cos'è il Mes
Una sorta di Fondo monetario dell'Unione Europa per dare sostegno ai Paesi membri in caso di crisi finanziaria e rischio default. E' uno degli obiettivi che hanno spinto i leader della zona euro ad avviare la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilita' (Mes) che si dovrebbe concludere con l'approvazione di un nuovo trattato al Vertice europeo di dicembre, dopo l'accordo raggiunto lo scorso giugno all'Eurogruppo. Lo scopo è consentire al fondo salva-Stati di concedere linee di credito agli Stati membri che si trovano in difficoltà sui mercati e diventare prestatore di ultima istanza per le crisi bancarie: il Mes dovrebbe essere trasformato in una sorta di Fondo Monetario Europeo e fungere al contempo da  rete di sicurezza per il Fondo di Risoluzione Unico delle banche in crisi.

Nato con la crisi della Grecia
Il Mes è nato durante la crisi della zona euro sulla base del Fondo Europeo di stabilità finanziaria che era stato creato nel 2010 per la Grecia. Entrato in funzione nel 2012 e diretto dal tedesco Klaus Regling, il Mes ha un capitale autorizzato di 700 miliardi di euro, di cui solo 80 sono stati effettivamente versati dagli Stati membri: l'Italia è il terzo maggior sostenitore con un contributo di 14 miliardi di euro.

La riforma
Secondo la riforma concordata all'Eurogruppo il Mes dovrebbe dotarsi di due strumenti: una "linea di credito precauzionale condizionata" e una "linea di credito a condizioni rafforzate". Entrambe saranno disponibili per gli Stati membri dell'area euro con fondamentali economici sani, ma che potrebbero essere colpiti da shock avversi fuori dal loro controllo. La "linea di credito precauzionale condizionata" è riservata agli Stati membri in cui la situazione economica e finanziaria è fondamentalmente forte e il cui debito pubblico è sostenibile. La "linea di credito a condizioni rafforzate" è invece riservata ai paesi la cui situazione economica e finanziaria rimane sana.

La ratifica
Il nuovo trattato Mes riformato dovrebbe entrare in vigore una volta che sarà ratificato dai Parlamenti di tutti i 19 Stati membri della zona euro. Il processo di ratifica dovrebbe iniziare dopo l'accordo formale sul testo del nuovo trattato e gli altri documenti collegati su cui si esprimerà il Consiglio europeo di dicembre.