ITALIA
Consumatori sul piede di guerra
Messina ancora senz'acqua: bypass riparato ma resta l'emergenza
Parte della città ancora a secco: cittadini esasperati. Stato e Regione stanziano 3 milioni di euro
Il bypass che collega l'acquedotto di Fiumefreddo a quello dell'Alcantara è stato riparato, ma a Messina è sempre emergenza. Da due settimane i rubinetti di gran parte della popolazione sono a secco e solo dalla mattina di domenica 8 novembre, assicura il direttore dell'Amam, Luigi La Rosa, "in alcune case l'acqua comincerà ad arrivare".
Cittadini infuriati
I cittadini però sono esasperati. In centinaia si sono radunati davanti al Comune per protestare contro l'amministrazione e contro l'Amam, la municipalizzata che gestisce la distribuzione idrica. Un gruppo ha occupato anche l'aula consiliare. La Protezione civile e l'Esercito stanno rifornendo con le autobotti le scuole e gli ospedali, mentre Stato e Regione hanno stanziato 3 milioni di euro per la messa in sicurezza della collina a Calatabiano, dove è avvenuta la frana che ha interrotto la condotta. I fondi serviranno anche per la realizzazione di un secondo bypass.
Lavori e polemiche
La task force della Protezione civile nazionale con 40 tecnici, guidati dal dirigente regionale Calogero Foti, nominato commissario per l'emergenza, lavora a pieno ritmo con l'obiettivo di riportare la normalità in breve tempo. Intanto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, continua a chiedere la testa del management dell'Amam, ritenendolo responsabile del disastro idrico: “Trovo allucinante che per la rottura di una conduttura siamo stati costretti a dichiarare lo stato di emergenza e lo stato di calamità naturale – accusa - Quando ero sindaco a Gela e c'era un guasto al dissalatore pensavo a come risolvere il problema e non a chiedere lo stato di calamità naturale”. Secondo Crocetta "sarebbe stato sufficiente prendere a modello gli antichi romani, che scavalcavano le frane allestendo nuove tubature magari esterne".
Associazioni dei consumatori scatenate
Le associazioni dei consumatori sembrano fare a gara per le le class action: dopo “Consumatori Associati” e “Codacons”, anche “Unione Consumatori” di Messina ha presentato la sua iniziativa. Per il presidente del movimento, Mario Intelisano, “la class action è possibile solo nei confronti dell'Amam, che, nella carta dei servizi e nei contratti aveva garantito di poter erogare il servizio anche in mancanza di una fonte di approvvigionamento”.
Cittadini infuriati
I cittadini però sono esasperati. In centinaia si sono radunati davanti al Comune per protestare contro l'amministrazione e contro l'Amam, la municipalizzata che gestisce la distribuzione idrica. Un gruppo ha occupato anche l'aula consiliare. La Protezione civile e l'Esercito stanno rifornendo con le autobotti le scuole e gli ospedali, mentre Stato e Regione hanno stanziato 3 milioni di euro per la messa in sicurezza della collina a Calatabiano, dove è avvenuta la frana che ha interrotto la condotta. I fondi serviranno anche per la realizzazione di un secondo bypass.
Lavori e polemiche
La task force della Protezione civile nazionale con 40 tecnici, guidati dal dirigente regionale Calogero Foti, nominato commissario per l'emergenza, lavora a pieno ritmo con l'obiettivo di riportare la normalità in breve tempo. Intanto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, continua a chiedere la testa del management dell'Amam, ritenendolo responsabile del disastro idrico: “Trovo allucinante che per la rottura di una conduttura siamo stati costretti a dichiarare lo stato di emergenza e lo stato di calamità naturale – accusa - Quando ero sindaco a Gela e c'era un guasto al dissalatore pensavo a come risolvere il problema e non a chiedere lo stato di calamità naturale”. Secondo Crocetta "sarebbe stato sufficiente prendere a modello gli antichi romani, che scavalcavano le frane allestendo nuove tubature magari esterne".
Associazioni dei consumatori scatenate
Le associazioni dei consumatori sembrano fare a gara per le le class action: dopo “Consumatori Associati” e “Codacons”, anche “Unione Consumatori” di Messina ha presentato la sua iniziativa. Per il presidente del movimento, Mario Intelisano, “la class action è possibile solo nei confronti dell'Amam, che, nella carta dei servizi e nei contratti aveva garantito di poter erogare il servizio anche in mancanza di una fonte di approvvigionamento”.