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ITALIA

Svolta in serata

Assegnato un porto alla Alan Kurdi, gli 88 migranti sbarcheranno a Taranto

Germania e Francia ne accoglieranno 60, il Portogallo 5 e l'Irlanda 2. Sul tavolo del governo il memorandum firmato con la Libia nel 2017 e il dl Sicurezza, si lavora a modifiche. In Sardegna due corpi su un gommone

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E' stato indicato nel porto di Taranto il luogo di sbarco per gli 88 migranti a bordo della Alan Kurdi che oggi ha sfidato il divieto ed è entrata nelle acque territoriali italiane dove è rimasta in attesa dell'assegnazione del porto.

Il Viminale, in tarda serata, ha reso noto che si è conclusa la procedura di ricollocazione dei migranti presenti sull'imbarcazione, attivata sulla base del pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta. La Germania e la Francia ne accoglieranno 60, il Portogallo 5 e l'Irlanda 2.

Da sette giorni in mare, quando è arrivata la notizia riguardante l'indicazione del porto di sbarco, l'imbarcazione si trovava a poche miglia dalle coste della Sicilia sud-orientale. Arriverà in Puglia presumibilmente nella giornata di lunedì: a causa del maltempo il mare in queste ore è molto mosso. Entrano quindi in campo altre regioni per evitare l'eccessiva pressione sulla Sicilia: solo due giorni fa sono arrivati a Pozzallo 104 migranti, sbarcati dalla Ocean Viking.

Modifiche al dl Sicurezza e all'accordo del 2017 con la Libia
Intanto, il Pd lavora alla modifica dei dl sicurezza."Vogliamo recepire le indicazioni del presidente Mattarella, come ha spiegato bene anche il ministro Lamorgese. Vorremmo verificare se ci sono gli spazi anche per modifiche più incisive", ha detto il vicecapogruppo del Pd alla Camera, Enrico Borghi. E si lavora anche per introdurre correttivi all'accordo firmato nel febbraio 2017 con la Libia: dem e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sono in pressing per migliorare il testo contestato, non solo dalle ong, per le violazioni ai diritti umani. Occorre "rafforzare le condizioni per i migranti,migliorarle di molto sia nei centri sia nella gestione dello sbarco, quando la Guardia Costiera li salva in mare. E' un lavoro che stiamo facendo con Unhcr e Oim", ha detto Di Maio.

La Alan Kurdi ha soccorso sabato scorso 88 migranti, intervento contrastato dalla guardia costiera libica che avrebbe usato anche le armi, ha denunciato Sea Eye.  Per il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese "non siamo di fronte ad alcuna invasione: basti pensare che nel 2019 gli arrivi sono stati circa 9.600 rispetto ai 22 mila di tutto il 2018". Il ministro riconosce che a settembre c'è stato un aumento degli arrivi, "ma è riconducibile soprattutto all'aumento degli sbarchi autonomi".

Per il leader della Lega Matteo Salvini, invece "il ministro dimostra di non conoscere nemmeno i dati ufficiali affermando che gli sbarchi sono aumentati solo a settembre: sono invece cresciuti sia a settembre (2.498 contro i 947 del 2018) che a ottobre (2.015 contro i 1.007 di un anno fa), ovvero da quando c'è lei".

Sul Memorandum con la Libia, Lamorgese assicura che si lavora per modificarlo: occorre sostenere i rimpatri volontari assistiti e "vanno svuotati i centri libici attraverso i corridoi umanitari europei". Secondo Davide Faraone (Italia Viva) va avviato "un nuovo negoziato con il governo libico e con l'Europa per definire interventi umanitari che consentano un piano di evacuazione delle persone detenute nei centri governativi e un dispositivo di soccorso in mare europeo coordinato dalle ong che operano nel Mediterraneo".

Sul tavolo del Governo c'è anche la modifica dei decreti sicurezza di Salvini. Saranno 'corretti' entro fine anno, assicura Lamorgese. Intanto, Open polis fa un bilancio a un anno dal primo dl, quello che ha eliminato la protezione umanitaria. I dinieghi della richiesta di asilo sono saliti all'80%, i rimpatri sono fermi e continua così a crescere il numero di irregolari: saranno 680 mila entro il 2019 e supereranno i 750mila a gennaio del 2021 (erano 491 mila nel 2017).

In Sardegna due corpi su un gommone
I cadaveri di due uomini, presumibilmente nordafricani, sono stati trovati a bordo di un piccolo gommone, di 4.5 metri, davanti alle coste di Arbatax, in provincia di Nuoro. I due corpi presentavano segni di decomposizione ed erano probabilmente in mare da diversi giorni: i corpi sono rimasti esposti al sole e alle intemperie per diverso tempo. Ma è soprattutto mistero su come il gommone sia arrivato lì, visto che non aveva motore né remi. Indagano i carabinieri di Lanusei. Una delle ipotesi è che il piccolo gommone si sia staccato da una 'nave madre' al largo ma che poi non sia riuscito a raggiungere la terraferma. Il canotto con i due cadaveri è stato notato da alcuni diportisti che hanno dato l'allarme.

Altro fronte a Malta, dove le persone a bordo della nave di Open Arms sono state trasferite su una motovedetta della Valletta "con ore di ritardo - ha twittato la ong - in piena tormenta, dopo aver atteso a lungo istruzioni dalle autorità maltesi".

Ma l'emergenza non si ferma: secondo Alarm Phone ci sarebbe infatti un'altra "barca in pericolo nella zona Sar di Malta. Dicono di essere circa 40 persone, tra cui 7 donne, partite giovedì da Zuwarah, in Libia". "Ricevuta la posizione Gps - conclude Alarm Phone - abbiamo informato le autorità di Malta e Italia. Necessitano soccorso!".