Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Migranti-Avramopoulos-alzare-muri-non-soluzione-Austria-andiamo-avanti-e2370eb4-168b-4129-9fb6-faab0addc397.html | rainews/live/ | true
MONDO

Bulgaria: video mostra 'arresto' da civili

Migranti, Avramopoulos: "Alzare muri non è una soluzione". Vienna: "Andiamo avanti"

Il governo austriaco vorrebbe creare entro giugno un dispositivo di filtro di migranti alle sue frontiere con l'Italia e l'Ungheria, così come ha già fatto quest'inverno con la Slovenia. Dopo la chiusura della rotta dei Balcani, Vienna teme una nuova ondata di migranti dall'Italia attraverso il Mediterraneo

Condividi
L'Austria ha cominciato a preparare il terreno per la costruzione di una barriera lungo il confine del Brennero con l'Italia per impedire il passaggio di migranti provenienti dalla penisola. La società austostradale "Asfinag ha
avviato i lavori di posa di una tettoia" destinata a dare riparo alle operazioni di controllo", ha indicato un portavoce della polizia della provincia austriaca del Tirolo, Stefan Eder. La data di inizio dei lavori di barriera propriamente detti "non è stata ancora fissata", ha precisato.

Costruire barriere fra gli Stati di Schengen, e in particolare quello che sta accadendo fra Austria e Italia, non è la soluzione giusta". Lo ha dichiarato il Commissario Ue per l'Immigrazione, Dmitris Avramoupolos, parlando alla sessione plenaria di Strasburgo. Sulla costruzione di una barriera ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per le Politiche e gli affari europei, Sandro Gozi, aveva "parlato di grave errore" . E aveva aggiunto: "non è erigendo muri all'improvviso che si risolvono i problemi", invitando Vienna "a riconsiderare questa decisione che va contro lo spirito e i termini degli accordi europei".

Il governo austriaco vorrebbe creare entro giugno un dispositivo di filtro di migranti alle sue frontiere con l'Italia e l'Ungheria, così come ha già fatto quest'inverno con la Slovenia. Dopo la chiusura della rotta dei Balcani, Vienna teme una nuova ondata di migranti dall'Italia attraverso il Mediterraneo.

Nel corso della sua visita a Roma l'8 aprile scorso, la ministra degli Interni austriaca, Johanna Mikl-Leitner, aveva assicurato che il suo Paese avrebbe "fatto il possibile per evitare la chiusura del Brennero", inevitabile però se l'Italia non avesse assicurato una rigida procedura di controllo dei migranti.

La prospettiva di una chiusura e di controlli sistematici al confine del Brennero non piace neppure alla Germania, dato che questo passaggio rappresenta un punto nevralgico per il traffico passeggeri e merci tra Nord e Sud europa. Il ministro degli Esteri austriaco Sebastaina Kurz è a proposito oggi a Berlino per un incontro con il suo
omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier: la crisi dei rifugiati e la chiusura dei confini saranno al centro dei colloqui, ai quali parteciperanno anche la ministro per la Difesa tedesco, Ursula von der Leyen, e il responsabile del governo di Berlino in materia di integrazione, Aydan Ozoguz. Seguirà anche un bilaterale solo tra i ministri della Difesa dei due Paesi, von der Leyen e Hans Peter Doskozil.

Nonostante il flusso di migranti in Germania sia drasticamente crollato a seguito della scelta dell'Austria di chiudere i confini della rotta dei Balcani, questa decisione unilaterale ha suscitato un forte irritazione tra il governo di Berlino e quello di Vienna.

Il ministro della Difesa austriaco Doskozil, riporta l'agenzia stampa austriaca Apa, propone "una missione civile-militare-di polizia" che difenda i confini esterni dell'Unione europea. Proposta che presenterà al Consiglio europeo dei ministri degli Esteri il 18 e 19 aprile.

Alcuni giorni fra il ministro tedesco per le questioni europee Michael Roth aveva rivolto un appello all'Austria affinché non chiudesse il confine del Brennero, ma cercasse invece una "soluzione comune europea" alla crisi.

La mossa del governo austriaco arriva in un clima pre-elettorale dominato dalla questione dei migranti. Il prossimo 24 aprile in Austria i cittadini sono chiamati ad scegliere il nuovo presidente della Repubblica.

Caritas Bolzano: controlli Brennero non servono
"Con i controlli previsti al Brennero si trasferisce semplicemente il problema da un'altra parte. Sono confini tra paesi poveri e paesi ricchi, come a Lampedusa e a Lesbo". Lo afferma il direttore della Caritas altoatesina Paolo Valente. "In questi giorni - aggiunge - si discute molto sui confini interni ed esterni dell'Europa. Molti sono infatti contro i confini interni, purche' si rafforzino quelli esterni, verso il resto del mondo". Valente ribadisce che "la Caritas, in caso di emergenza, con i suoi volontari sara' pronta a dare una mano alla protezione civile". 

Migranti: centinaia alla deriva a largo della Sicilia
Gommoni e barche alla deriva nel Canale di Sicilia. La Guardia costiera fa sapere che sta coordinando al momento ben dieci operazioni di salvataggio. Centinaia i migranti in difficolta'. Nella notte nave 'Cigala Fulgosi' della Marina militare ha soccorso due gommoni recuperando 244 persone. E stamani ci sono stati altri due sbarchi stamane a Lampedusa. La Croce Rossa informa di avere accolto al molo 375 migranti. Sono parte dei 1850 soccorsi ieri in otto distinte operazioni.

Balcani. Macedonia: visita presidenti Slovenia e Croazia su crisi migranti e voto
La difficile situazione in Macedonia, con la crisi dei migrantii e le elezioni anticipate del 5 giugno in primo piano, sono i temi centrali di una visita che i presidenti di Slovenia e Croazia - Borut Pahor e Kolinda Grabar-Kitarovic - effettuano oggi e domani a Skopje. Nei colloqui con il presidente macedone Gjorgje Ivanov e le altre autorità del Paese si parlerà anche della più generale situazione nei Balcani occidentali, dove non mancano motivi di preoccupazione per le minacce alla stabilita' derivanti dai difficili rapporti tra Serbia, Croazia e Bosnia-Erzegovina.

Diminuiti i migranti approdati sulle isole del Mar Egeo
Il numero di rifugiati e migranti che approdano sulle isole del Mar Egeo è nettamente diminuito. Secondo quanto riportato dai media ellenici, nelle ultime 24 ore, il totale degli arrivi è di 80 persone, tra le quali nessun cittadino siriano, a detta della Guardia costiera.

Sull'isola di Lesbo sono approdate 75 persone, per lo più di cittadinanza pachistana e provenienti dal Nord Africa. Quattro persone sono arrivate all'isola di Chio, mentre una persona è giunta su Samos. Il campo di Moria (Lesbos) ospita 3.577 persone, nel centro di Chio ve ne sono altre 3.577, mentre Samos accoglie 465 persone.

Msf: negli insediamenti informali italiani condizioni umanitarie drammatiche
Le condizioni umanitarie all'interno degli insediamenti informali sono drammatiche. Nella metà dei siti mancano acqua potabile ed elettricità e l'accesso ai servizi sanitari è carente o inesistente: i migranti in attesa di essere ammessi alla procedura di asilo non sono coperti da alcuna assistenza sanitaria pubblica e tra i rifugiati che vivono in Italia da più anni, 1 su 3 non è iscritto al Servizio Sanitario Nazionale e 2 su 3 non hanno accesso regolare al medico di famiglia o al pediatra.

Si va dall'ex villaggio olimpico di Torino, che ospita piu' di 1000 rifugiati, alla più piccola casa "Don Gallo" nel centro di Padova, dove l'unica doccia è un tubo di gomma in giardino; dalle stazioni ferroviarie del Sud e Nord Italia dove afghani e pakistani attendono per mesi di accedere alla procedura di asilo, ai siti permanenti di eritrei a Roma; dalla fabbrica dismessa "Ex-Set" di Bari, dove rifugiati africani vivono dal 2014 in condizioni indegne, alla pista di Borgo Mezzanone a Foggia, sito informale a ridosso di un centro governativo di prima accoglienza.

Una rete di marginalità causata anche dall'inadeguatezza di un sistema di accoglienza che alla cronica carenza di posti continua ad abbinare modalità di gestione emergenziali, tanto che su 100.000 posti attualmente disponibili, più del 70% si trova all'interno di strutture straordinarie.  

Siamo di fronte a una popolazione invisibile, ignorata o tollerata dalle istituzioni, che invece di fornire soluzioni intervengono solo attraverso sgomberi forzati che non tengono in alcun conto la vulnerabilità di queste persone - afferma Loris De Filippi, presidente di Msf -. Diecimila migranti sono un numero esiguo rispetto agli arrivi degli ultimi due anni.

Ma in assenza di interventi immediati e strutturali, buona parte delle 100.000 persone presenti ora nei centri di accoglienza e di quanti arriveranno nei prossimi mesi potrebbe presto condividere questa sorte di marginalità, inaccettabile in un paese come l'Italia. Nè aiuterà cio' che sta accadendo negli hotspot, dove migliaia di migranti vengono esclusi arbitrariamente dalla procedura di asilo e abbandonati a se stessi." 

Msf: a Idomeni si è sparato ad altezza bambino
"Si è sparato ad altezza bambino". A parlare Loris De filippi, Presidente di Medici Senza Frontiere, in merito agli scontri dei giorni scorsi a Idomeni dove la polizia ha sparato lacrimogeni per fermare i rifugiati che tentavano di attraversare il confine. 

Amnesty: con barriera Brennero sarà come Idomenei in Grecia
"L'Austria ha deciso di erigere una barriera fisica al Brennero. Questo creerà alla frontiera fra Austria e Italia una situazione simile a quella che c'è in Grecia, ad Idomenei". A lanciare l'allarme è Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, nel corso di una conferenza stampa a Roma con l'associazione Studi Giuridici per l'Immigrazione (Asgi) sui "i respingimenti illegittimi del governo italiano e gli strumenti di contrasto: il caso Osman e altri, un'azione strategica".

"Ci ritroveremo campi informali non attrezzati per l'assistenza sul versante italiano della frontiera. Così si creiamo altre situazioni di crisi umanitaria, simili ad esempio a quella della regione dei grandi Laghi in Africa negli anni '90. Il fatto che ciò avvenga in territorio europeo mi lascia non solo deluso, ma depresso", ha aggiunto Rufini.

Bulgaria: video mostra 'arresto' da civili
Un video che mostra l'"arresto" di migranti da parte di una squadra di volontari civili ha causato reazioni da parte dell'opinione pubblica e delle istituzioni bulgare.

Il video, pubblicato due giorni fa su Youtube, mostra la detenzione di tre uomini di probabile cittadinanza afghana, sdraiati a terra con le mani legate dietro la schiena. "La detenzione di migranti e il ritorno in Turchia. Niente 112, niente polizia. Stiamo agendo da soli", si legge in un commento sotto il filmato.

Цивилните отряди за защита на жените и вярата ЗАДЪРЖАНЕ НА МИГРАНТИ И ИЗПРАЩАНЕ ОБРАТНО В ТУРЦИЯ...Никакви 112, никакви полицаи-предатели не ни трябват.Действаме сами !!!

Pubblicato da Joseph Louis Barrow su Domenica 10 aprile 2016


Per i magistrati della cittadina di Malko Tarnovo, nella regione Burgas vicino al confine con la Turchia, si tratta di un caso di detenzione illegale, punibile con una pena fino a sei anni di carcere. Anche il Ministro degli interni, Rumyana Bachvarova, ha reagito criticando le azioni mostrate nel video, scrivendo sulla propria pagina Facebook che le autorità ora devono badare "non solo a quelli che attraversano i confini illegalmente ma anche alle persone che vogliono abusare di loro per soldi o per una facile quanto pericolosa gloria".
Secondo quanto riferito dal portale bulgaro Novinite, l'episodio ha contribuito a un cambio di atteggiamento da parte delle autorità riguardo le pattuglie di volontari lungo i confini, un fenomeno recente incoraggiato inizialmente sia dal Governo che dalla polizia di frontiera.