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Coronavirus

Sono in una struttura protetta a Noto

Migranti. Equipaggio Mare Jonio in quarantena, 8 positivi

Il focolaio sarebbe nei campi in Libia, per questo Mediterranea chiede interventi umanitari. Intanto per tutti è scattata la quarantena

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"Siamo stati informati dalle autorità sanitarie che 8 dei 43 tamponi laringofaringei fatti ieri pomeriggio sulle persone sbarcate ad Augusta da nave Mare Jonio sono risultati positivi al Covid-19”. E’ quello che si legge nella nota di Mediterranea Saving Humans, dopo la scoperta di casi covid a bordo della nave Jonio.

“La pandemia – si legge ancora nella nota- non fa purtroppo distinzione e non conosce i confini e si è evidentemente propagata anche nel continente africano ed in Libia in modo massiccio. Questo impone un intervento umanitario di soccorso che preveda l’evacuazione dai campi di prigionia libici dove le condizioni igenico-sanitari disastrose rischiano di trasformare quei luoghi in un focolaio senza precedenti".
 
Il sindaco di Noto: sono in isolamento
"Ieri la Prefettura ha collocato in una struttura adeguata a circa 20 km dal centro abitato, 43 migranti. Dalle verifiche sanitarie sono emersi 8 casi di soggetti asintomatici che sono stati posti in ulteriore isolamento. Entrambi i gruppi, gli 8 asintomatici egli altri 35 soggetti, sono presidiati a vista giorno e notte". Lo conferma il sindaco di Noto Corrado Bonfanti, spiegando inoltre di essere in costante contatto con il Governatore Nello Musumeci e l'assessore alla Salute Ruggero Razza, per una rapida soluzione della vicenda.

Nessun pericolo per i residenti
"Non ci deve essere nessuna preoccupazione per la nostra comunità - prosegue Bonfanti - perché non sarà consentita nessuna possibilità di contatto: in questo momento in Prefettura si sta svolgendo una riunione operativa di tutte le Forze dell'Ordine per adottare i necessari ed opportuni provvedimenti. “Qualcosa, però, - prosegue il sindaco Bonfanti-nella gestione strategica dello sbarco non ha funzionato e in una situazione, come l'attuale, in cui esperienza e mezzi ci consentono di lavorare in sicurezza, quello che è accaduto non sarebbe dovuto accadere".