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EUROPA

Vertice di Malta

Migranti, accordo per rotazione volontaria porti. Lamorgese: "Da oggi l'Italia non è più sola"

Conte da New York: "Svolta molto significativa, passato il principio che chi sbarca in Italia sbarca in Europa"

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I ministri dell'Interno di cinque paesi dell'Unione europea insieme al commissario europeo per le Migrazioni Dimitris Avramopulos hanno concordato a Malta un
sistema per affrontare lo sbarco e il trasferimento dei migranti soccorsi nel Mar Mediterraneo.

I ministri di Malta, Italia, Francia, Germania e Finlandia, paese che ha la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue, hanno affermato che questo accordo sarà presentato al resto degli Stati dell'Unione europea in una riunione dei ministri dell'Interno che si terrà a Lussemburgo l'8 ottobre.

Durante una conferenza stampa a Forte Sant'Angelo, è stato confermato che questo accordo è temporaneo fino all'entrata in vigore di una procedura permanente. Il processo richiede l'approvazione della maggior parte dei paesi dell'Ue e quindi verrà elaborato un sistema operativo.

I ministri hanno discusso delle misure su come controllare le navi delle organizzazioni non governative; compresi i regolamenti di licenza per quelli in grado di soccorrere in mare. Secondo l'accordo, non solo Malta e l'Italia, ma anche altri Stati membri che scelgono volontariamente di aiutare nella crisi migratoria saranno coinvolti nel processo di sbarco dei migranti.

Per quanto riguarda i centri di accoglienza, una volta che uno Stato membro sarà sotto pressione, entrerà in vigore un nuovo meccanismo in modo che altri Stati dell'Ue prendono i migranti salvati. Nel caso di paesi in prima linea che hanno pressione a causa dei flussi migratori, i ministri hanno concordato che questi paesi non devono essere lasciati soli e deve essere attuato un meccanismo di soglia.

La bozza di accordo, ha spiegato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, prevede che "entro quattro settimane" i migranti richiedenti asilo vengano ricollocati in altri Paesi che si faranno carico delle procedure di verifica dei requisiti e degli eventuali rimpatri. 

"Da oggi l'Italia non è più sola", ha aggiunto Lamorgese. "Sono molto soddisfatta", ha detto il ministro, "sono stati sciolti i nodi politici più delicati", ed è stato fatto "il primo passo concreto dell'approccio ad un'azione comune europea".

"E' nostro interesse - conclude il ministro - che l'accordo sia condiviso al massimo anche da altri Paesi".

Conte: a Malta passato il principio "chi sbarca in Italia sbarca in Europa"
Al vertice di Malta sui migranti è passato il principio che  "chi sbarca in Italia, sbarca in Europa" ha sottolineato  il premier da New York, dove partecipa al summit speciale sul Clima a Palazzo di vetro. Pur  non essendo una soluzione definitiva, ha spiegato, "prendiamo atto che c'è stata svolta molto significativa, che in passato non eravamo riusciti a  raggiungere". Per Conte, è stato "avviato un percorso che  prefigura il giusto approccio", quello che lui dice di avere  promosso fin dal suo primo consiglio europeo nel 2018 dicendo  ai suoi omologhi: "Se l'Italia è in Europa, non potete  pensare che un Paese di primo approdo sia lasciato solo". Il  principio di "chi sbarca in Italia, sbarca in Europa",  secondo Conte, "ora va perfezionato, si apre al contributo di  altri Paesi non rappresentati a Malta". Per Conte, "non ci  sono solo paesi più responsabili, gli altri non possono nascondersi più". A chi gli ha chiesto se sono previste  sanzioni, Conte ha detto: "Questo meccanismo tradurrà le  regole Ue, chi non partecipa a questo meccanismo resterà  penalizzato".

Seehofer: non possiamo lasciare sole Italia e Malta
"Non possiamo lasciare sole Italia e Malta". Lo ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, nella conferenza stampa tenuta con i colleghi dei due Paesi e di Francia e Finlandia e del commissario Ue per gli Affari interni a conclusione del mini vertice de La Valletta sulla questione migranti. Seehofer ha sostenuto che oggi sono state individuate "misure chiare nella redistribuzione dei migranti. L'8 ottobre si discuterà su questo". Il ministro tedesco si è detto convinto di uno sviluppo della cooperazione europea nei prossimi anni, "sono ottimista che riusciremo a costruire in futuro una politica comune. Oggi le probabilità sono aumentate".