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MONDO

Giornata mondiale del rifugiato

Migranti, Papa: ipocrita dirsi cristiani e cacciare via i rifugiati

"I minori finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti"

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"E' ipocrisia cacciare via un rifugiato. Se mi dico cristiano e caccio un rifugiato io sono ipocrita". Per Papa Francesco sono ipocriti "tutti quelli che vogliono difendere il cristianesimo e sono contro i rifugiati e le altre religioni. Il peccato che Gesù condanna di più - ha spiegato - è l'ipocrisia: non si può essere cristiano senza vivere come cristiano, senza praticare le beatitudini quello che Gesù ci insegna il Vangelo". Queste parole Papa Francesco le ha rivolte ai giovani protestanti e cattolici della Sassonia.

Rispondendo alle loro domande nell'Aula Nervi, li ha messi in guardia contro ipocrisia e proselitismo, che ha definito "il veleno più forte contro il cammino ecumenico". "Tu - ha detto il Papa rispondendo a un ragazzo - devi dare testimonianza della tua vita cristiana. La testimonianza inquieta il cuore di quelli che ti vedono. Da questa inquietudine nasce la domanda: 'ma perché quest'uomo e questa donna vivono così?'. Questo - ha spiegato - è preparare la terra perché lo Spirito Santo faccia quello che deve fare, ma Lui deve dire, non tu". "La Grazia è un dono e lo Spirito Santo è il dono di Dio nel quale viene la Grazie. E' il dono che ci ha inviato Gesù con la sua Passione, morte e risurrezione. Sarà lo Spirito Santo a muovere il cuore dell'altro a fare la domanda e tu lì puoi dire il perché ma senza voler convincere". 

"Tra i migranti, i fanciulli costituiscono il gruppo più vulnerabile perché, mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce: la precarietà li priva di documenti, nascondendoli agli occhi del mondo; l'assenza di adulti che li accompagnano impedisce che la loro voce si alzi e si faccia sentire", scrive inoltre il Papa nel messaggio per la 103esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, dedicata, quest'anno, al tema "Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce" e pubblicato oggi dal Vaticano. Il Papa guarda con preoccupazione alla situazione dei piccoli migranti: "I minori finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell'abuso dei minori è dura da spezzare".

Guerre e violazioni dietro la tragedia dei migranti
"Guerre, violazioni dei diritti umani, corruzione, povertà, squilibri e disastri ambientali fanno parte della cause" dietro la tragedia dei migranti."I bambini sono i primi a soffrirne, subendo a volte torture e violenze corporali, che si accompagnano a quelle morali e psichiche, lasciando in essi dei segni quasi sempre indelebili", si addolora il Papa. Da qui l'appello del Pontefice: "È assolutamente necessario, pertanto, affrontare nei Paesi d'origine le cause che provocano le migrazioni. Questo esige, come primo passo, l'impegno dell'intera Comunità internazionale ad estinguere i conflitti e le violenze che costringono le persone alla fuga. Inoltre, si impone una visione lungimirante, capace di prevedere programmi adeguati per le aree colpite da più gravi ingiustizie e instabilità, affinché a tutti sia garantito l'accesso allo sviluppo autentico, possibile misura per garantire ai minori migranti protezione e difesa". 

Contrastare il traffico di minori migranti
"La linea di demarcazione tra migrazione e traffico può farsi a volte molto sottile", scrive il Papa. Francesco sottolinea che "la spinta più potente allo sfruttamento e all'abuso dei bambini viene dalla domanda" ed è pertanto "nei confronti degli approfittatori" che bisogna incidere. "Occorre puntare sulla protezione, sull'integrazione e su soluzioni durature", scrive il Papa. Innanzitutto, bisogna "adottare ogni possibile misura per garantire ai minori migranti protezione e difesa".

"Del resto - prosegue il Pontefice nipote di emigrati italiani in Argentina - la linea di demarcazione tra migrazione e traffico può farsi a volte molto sottile. Molti sono i fattori che contribuiscono a creare uno stato di vulnerabilità nei migranti, specie se minori: l'indigenza e la carenza di mezzi di sopravvivenza - cui si aggiungono aspettative irreali indotte dai media -; il basso livello di alfabetizzazione; l'ignoranza delle leggi, della cultura e spesso della lingua dei Paesi ospitanti. Tutto ciò li rende dipendenti fisicamente e psicologicamente. Ma la spinta più potente allo sfruttamento e all'abuso dei bambini viene dalla domanda. Se non si trova il modo di intervenire con maggiore rigore ed efficacia nei confronti degli approfittatori - rimarca Francesco - non potranno essere fermate le molteplici forme di schiavitù di cui sono vittime i minori". E' necessario, scrive ancora il Papa, "che gli immigrati, proprio per il bene dei loro bambini, collaborino sempre più strettamente con le comunità che li accolgono. Con tanta gratitudine guardiamo agli organismi e alle istituzioni, ecclesiali e civili, che con grande impegno offrono tempo e risorse per proteggere i minori da svariate forme di abuso".