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POLITICA

Consiglio europeo

Migranti, Renzi a Bruxelles: "Passettino in avanti". E sulle riforme: "Maggioranza solida"

Vertice dei capi di governo per discutere dell'emergenza. Il premier risponde sugli 82 milioni di emendamenti presentati da Calderoli: "Ridicolo"

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Arrivato a Bruxelles per il Consiglio europeo dedicato all'emergenza migranti, il presidente del Consiglio Matteo Renzi si dichiara soddisfatto dell'intesa raggiunta sulla redistribuzione delle quote ma non risparmia critiche all'Unione europea: "Con tre mesi di ritardo tutti sono ora sulle nostre posizioni. Oggi l'Europa ha fatto un passettino in avanti. Se siamo in questa situazione è perchè si sono fatte scelte di politica estera discutibili tanto in Siria quanto in Libia".

se sia problematica la decisione di governi, come quello ceco e slovacco che fanno parte della famiglia socialista europea, di votare contro la proposta della Commissione, Renzi chiarisce: "Penso che l'opinione pubblica italiana al di là delle divisioni nel Pse sia più interessata al fatto che con tre mesi di ritardo tutta l'Europa arriva sulle nostre posizioni. Le cose che abbiamo detto ad aprile, le cose che abbiamo detto a giugno, oggi diventano patrimonio condiviso di tutta l'Europa ancorché con un voto a maggioranza".  "L'immigrazione - ha concluso Renzi - non è un problema che si risolve in un quarto d'ora ed una questione che riguarda un solo Paese. Occorre avere solidarietà, responsabilità e umanità, ma occorre avere anche visione. E questo l'Italia lo sta dicendo da aprile. Siamo tra i pochi che non fanno la fatica di cambiare idea".

Il premier segretario non si è poi sotratto anche alle domande sulla politica italiana e sul cammino delle Riforme istituzionali, ribadendo che "i numeri c'erano, ci sono e ci saranno" e che "la maggioranza è stabile e solida" e replicando anche agli 82 milioni di emendamenti presentati dalla Lega in Senato: "Non può esservi un commento a cose del genere. Se tu vuoi cambiare le leggi fai degli emendamenti - 2, 10 50, 100. Se fai 82 milioni di emendamenti entri nel campo del ridicolo. Per i leghisti l'obiettivo vero non è bloccare una legge ma bloccare l'Italia. Però l'Italia è più forte e da questo punto di vista non siamo preoccupati: è l'ennesima dimostrazione di un modo di fare politica che non è quello nostro. E' il modo vecchio, quello di tentare di bloccare gli altri".