Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Migranti-Turchia-senza-fine-visti-salta-patto-con-Ue-61c3aa9b-2202-4c87-973a-8582b61550c4.html | rainews/live/ | true
MONDO

Pinotti: proposto coordinamento missioni Mediterraneo

Migranti, Papa: perdonate chiusura e indifferenza della società

"Siete la testimonianza di come il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l'ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perché - aggiunge il Santo Padre - ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l`incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità". Intanto la Turchia minaccia Ue: stop visti o salta patto

Condividi
"Troppe volte non vi abbiamo accolto! Perdonate la chiusura e l`indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono". Lo spiega Papa Francesco in un videomessaggio per il Centro Astalli in occasione del 35esimo anniversario della fondazione.

"Siete la testimonianza di come il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l'ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perché - aggiunge Papa Francesco - ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l`incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità". Il Centro Astalli - aggiunge - "è esempio concreto e quotidiano di questa accoglienza nata dalla visione profetica del padre Pedro Arrupe. E` stato il suo canto del cigno, in un centro di rifugiati in Asia. Grazie a voi tutti, donne e uomini, laici e religiosi, operatori e volontari, perché mostrate nei fatti che se si cammina insieme la strada fa meno paura".

Turchia minaccia: stop visti o salta patto 
La Turchia è pronta a rompere l'accordo con l'Unione europea sulla crisi dei migranti se Bruxelles non manterrà la sua parola circa la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi a partire da giugno. L'avvertimento arriva dal primo ministro turco Ahmet Davutoglu.

"La Turchia è un interlocutore serio. Fa quello che ha promesso e non permetterà concessioni sull'applicazione di ciò che è stato convenuto - ha detto Davutoglu nel corso di una conferenza stampa - E' un impegno reciproco. Se la Ue non rispetta ciò che è stato chiesto, allora ovviamente non ci si può aspettare che lo faccia la Turchia".

A fare eco a Davutoglu è il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, affermando che "l'accordo che abbiamo stipulato con la Ue è molto chiaro. Vogliamo che questa tragedia umana finisca, che i nostri cittadini viaggino senza visti e che l'Unione doganale venga aggiornata". Intervenendo ieri in Parlamento, il capo della diplomazia turca ha quindi sostenuto che "se la Ue non mantiene la sua parola, compreso l'accordo sui migranti, noi cancelleremo gli accordi".

Il 18 marzo la Turchia e la Ue hanno trovato un accordo su una serie di misure da adottare per affrontare la peggiore crisi dell'immigrazione dalla Seconda Guerra Mondiale. La Turchia si è impegnata a raccogliere i migranti giunti sulle isole greche in cambio di una serie di benefici, tra cui la liberalizzazione dei viaggi in Europa per i cittadini turchi. Alcuni Paesi membri dell'Ue hanno però contestato la questione dei visti. La Commissione europea intanto - in base all'accordo con la Turchia - ha stabilito il finanziamento di ulteriori 110 milioni di euro per accelerare l'implementazione di una serie di nuovi progetti a favore di strutture dedicate ai rifugiati in Turchia.

La liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi in viaggio in Europa andrà avanti solo se Ankara rispetterà tutti i criteri previsti dall'Unione europea ricorda il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker a Strasburgo, dove oggi incontrerà il premier turco Ahmet Davutoglu. "I criteri non saranno diluiti nè indeboliti a favore della Turchia", ha assicurato Juncker parlando all'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

Juncker prosegue: è sbagliato confondere il problema della crisi dei rifugiati con le questioni religiose. "L'Unione europea e il consiglio d'Europa condividono l'essenziale - ha ricordato - siamo contrari al razzismo e agli stupidi attacchi all'Islam che fanno parte del paesaggio europeo in questo periodo.

Non bisogna aver paura dei rifugiati: chi arriva da lontano ci porta la sua energia ed è quello di cui l'Europa del 21/mo secolo ha bisogno". Juncker si è detto "allergico agli amalgami, e non smetterò di ripetere a chi confonde i problemi dei rifugiati e quelli legati alla loro religione che le religioni non sono un fattore di separazione ma anzi ci devono riunire".

Pinotti: proposto coordinamento missioni Mediterraneo 
L'Italia, assieme a Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, ha presentato oggi all'alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini e al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg durante la riunione dei ministri Ue a Lussemburgo la proposta di un coordinamento delle missioni navali nel Mediterraneo. Lo ha detto, al termine del Consiglio, il ministro Roberta Pinotti.

"Senza coordinamento strategico e sinergia delle operazioni che Ue e Nato hanno nel Mediterraneo il fatto che combattiamo per gli stessi obiettivi diventa meno efficace - ha spiegato - Mi pare che per questa proposta ci sia molto interesse: al di la' dei meccanismi tecnici, oggi il Mediterraneo è un'urgenza. Li' si affacciano i principali conflitti, e l'immigrazione è l'elemento che in questo momento preoccupa di più l'Europa assieme al terrorismo: dobbiamo avere una capacità congiunta ed efficace di intervenire". 

Pinotti - dopo un incontro a Lussemburgo con il suo omologo austriaco Hans Peter Doskozil, ha spiegato che Vienna non ha intenzione di chiudere la frontiera con l'Italia al Brennero, ma "se non ci saranno risposte europee convincenti sul controllo delle frontiere, fare controlli piu' serrati". E ha aggiunto: "Il tema su cui vuole lavorare - ha detto Pinotti - è soprattutto quello di una polizia europea di frontiera, e noi siamo d'accordo, ma sul Brennero mi ha detto che la sua intenzione non è quella di una chiusura, ma di eventuali ulteriori controlli". Inoltre, ha aggiunto, il ministro austriaco "spera che se l'Europa riuscirà a camminare velocemente per affrontare in modo comune questo problema, non ce ne sarà bisogno". 

Alfano: è cruciale la collaborazione con la Libia
 "Il 22 aprile incontrerò il mio omologo libico e parlerò della necessità che, una volta stabilizzatosi il governo di Al Sarraj, ci sia da parte loro una cooperazione nel presidio della frontiera. Non soltanto quella settentrionale, che guarda verso di noi, ma anche quella a sud, attraverso la quale arrivano i migranti provenienti dal Corno d`Africa". Lo ha spiegato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, parlando a Voci del Mattino su Radio1 Rai.

Per affrontare il problema alla radice, ha aggiunto Alfano, "il governo italiano ha offerto un contributo importante, in ottica europea, attraverso la proposta del "migration compact". E` una proposta basata sul principio del 'more for more', cioè una sorta di accordo per il quale se io ti sostengo economicamente, con la cooperazione internazionale, tu paese africano ti impegni a contenere i flussi. Insomma, ha chiarito, dobbiamo aumentare gli investimenti in Africa, per fare sì che la gente non abbia la necessità di tentare la traversata verso l`Europa.

Per facilitare l'accesso dei Paesi africani ai mercati di capitale e a finanziamenti in sinergia con le organizzazioni finanziarie europee abbiamo proposto i bond euro-africani. Ma quel che conta è la strategia complessiva e non quest`ultimo aspetto, sul quale i tedeschi manifestano delle resistenze. Ripeto - ha concluso Alfano a " Voci del Mattino" - l'importante è mettere a punto una strategia comune, globale, con una forte leadership europea per non curare solo i sintomi, bensì la malattia. E siccome la malattia, per proseguire con la metafora, è in Africa, è lì che dobbiamo intervenire. E` un lavoro che impegnerà tutti per i prossimi anni. Nessuno si illuda di risolvere in fretta una questione che può essere affrontata con successo soltanto nel medio e lungo periodo".

Sul flusso di migranti verso la coste italiane, Alfano poi precisa che la situazione è molto diversa da come la si vuol far apparire. Le ultime statistiche di cui dispongo indicano che al 18 aprile 2016 si è registrato un incremento del 4,7% rispetto allo stesso giorno del 2015". 

Alfano ha inoltre annunciato che questo pomeriggio, al Viminale, incontrerà l'omologo teedesco, ha spiegato che "la nostra strategia è più ampia e prevede la cooperazione e progetti di sicurezza con i paesi partner in Africa, da finanziarie eventualmente con gli eurobond. Poi, è evidente che non c'è un'intesa al 100%  con la Germania, ma se loro hanno altre idee le facciano sapere". Di certo "aumentare le tasse non è una buona idea". Nell'incontro di oggi, ha poi aggiunto Alfano, "troveremo una buona alleanza e un'intesa sulle questioni, anche sul Brennero".