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ITALIA

A Bregana, per evitare ingresso attraverso i campi

Migranti: la Slovenia innalza una barriera al confine con la Croazia

Innalzata dalla polizia per scongiurare ingressi illegali. Diminuisce il numero di profughi in Crazia dopo i trasferimenti in Ungheria 

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La polizia slovena ha cominciato a innalzare una barriera 'difensiva' al valico di frontiera con la Croazia di Bregana. L'obiettivo è di evitare che migranti entrino illegalmente e in modo indiscriminato nel Paese attraverso campi e boschi, ma restino in attesa nell'accampamento al confine. Lo riferiscono i media croati e serbi.







Ecco la foto della barriera innalzata tra Croazia e Slovenia



La situazione in Croazia
In Croazia c'è stata una notevole riduzione del numero di rifugiati nel suo territorio, dopo che centinaia sono passati in Slovenia e altri sono stati trasferiti in Ungheria. Secondo l'agenzia slovena Sta, al passo di Bregana-Obrezje in cui ieri circa 700 rifugiati erano in attesa oggi resta appena una ventina di persone. Nel vicino attraversamento di Harmica-Rigolenci ne restano circa 150, mentre ieri erano 300. L'ingresso in Slovenia è stato accelerato dall'intervento di attivisti sloveni pro-rifugiati, che sono entrati nella terra di nessuno tra le frontiere in cui si trovavano i profughi.

Turchia, bloccati almeno 200 profughi
Intanto in Turchia la polizia ha bloccato almeno 200 profughi siriani lungo l'autostrada Istanbul-Edirne. I migranti, tra cui donne e bambini, stavano cercando di dirigersi a piedi dalla metropoli sul Bosforo verso il confine con la Grecia, dopo essere rimasti invano per una settimana in attesa alla stazione dei bus. Negli scorsi giorni infatti le autorità hanno fatto pressione sulle compagnie perché non vendano biglietti ai siriani. La polizia ha anche riportato centinaia di persone nei campi d'accoglienza che si trovano nel sud-est del Paese.

Fonti Ue, multe o rinvio per chi non accetta quote
Per lo Stato membro che si trova in difficoltà a ricollocare i profughi, gli ambasciatori dei 28 (Coreper) stanno prendendo in considerazione due opzioni in vista del consiglio Interni di domani. Secondo quanto spiegano fonti Ue si pensa al pagamento di 6.500 euro a profugo, ma fino ad un massimo del 30% del totale della quota da ricollocare. L'altra possibilità in discussione è permettere al Paese che lo chiede di ritardare i ricollocamenti di sei mesi. Francia e Germania sono contrari alla prima possibilità. Le sanzioni dello 0,002% del Pil per i Paesi che non ricollocano, per un massimo di un anno, proposte dalla Commissione europea nel pacchetto Juncker del nove settembre, sono state invece accantonate. Un accordo di massima è stato trovato sul numero totale dei 120mila ricollocamenti da fare.

Scontro tra gommone e traghetto in Turchia, 13 morti
In mare turco un gommone si è scontrato con un traghetto: almeno 13 migranti sono morti, tra questi anche 4 bambini. L'incidente è avvenuto al largo della città portuale di Canakkale. Otto persone sono state tratte in salvo, ma una sarebbe in gravi condizioni. La guardia costiera turca ha detto di aver lanciato l'allarme dopo aver saputo che una nave commerciale si era scontrata con un'imbarcazione di migranti e di aver mandato un elicottero e sei mezzi navali di soccorso nell'area. 

Due naufragi davanti all'Isola di Lesbo
Un altro barcone carico di migranti è affondato davanti alla costa dell'isola di Lesbo: a bordo c'erano 46 persone e 26 risultano disperse. Nelle stesse acque è affondato un barcone con 27 persone a bordo: nella sciagura è morta una bimba di cinque anni e 13 persone risultano disperse, mentre 13 sono state salvate.