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POLITICA

Dopo le Comunicazioni di Draghi all'Aula

La risoluzione della maggioranza approvata alla Camera: navi portino i migranti nei propri porti

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 "Risulta fondamentale, nelle more di una riforma organica delle politiche di contenimento dell'immigrazione e del superamento di Dublino, assicurarsi che gli Stati di bandiera delle navi europee che effettuano operazioni di salvataggio in mare, collaborino all'individuazione di un porto di sbarco e si assumano la responsabilità dell'accoglienza delle persone soccorse, nel rispetto delle convenzioni internazionali sul diritto del mare". E' uno dei passaggi della mozione di maggioranza approvata dalla Camera e poi presentata in Senato sulle Comunicazioni del premier Mario Draghi.

Il passaggio sugli Stati di bandiera delle navi che salvano i naufraghi è contenuta nella parte espositiva della mozione, mentre nella parte dispositiva, cioè quella con gli impegni per il governo in vista del Consiglio Europeo, tale passaggio è assente.

La parte dispositiva della mozione contiene 29 impegni per il governo sui diversi punti toccati da Draghi nelle comunicazioni alla Camera e al Senato. Per quanto riguarda il salvataggio dei migranti naufraghi, il testo di maggioranza contiene due impegni, enunciati ai punti 21 e 22 del testo. Il governo è innanzi tutto impegnato  "con riguardo alle operazioni di salvataggio in mare (SAR), a lavorare per un cambio di prospettiva che miri a realizzare una politica europea per i corridoi umanitari, intensificando gli sforzi per contrastare le reti di trafficanti di esseri umani, in modo da assicurare una gestione controllata e legale delle partenze nel Mediterraneo verso il territorio UE e garantendo il rispetto delle convenzioni internazionali sul soccorso in mare e la piena funzionalità ed operatività dei dispositivi di soccorso marittimo europei".   Il secondo impegno per l'Esecutivo è quello di "continuare a lavorare velocemente per un meccanismo strutturato, stabile e permanente di redistribuzione obbligatoria dei migranti che giungono sul territorio degli Stati membri di frontiera dell'UE, al fine di assicurare una gestione efficace degli arrivi attraverso l'esame delle domande d'asilo, l'accoglienza di chi ha diritto alla protezione internazionale e rimpatri da realizzare in tempi rapidi e certi attraverso procedure comunitarie di coloro che non hanno titolo per rimanere in Europa".