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MONDO

Bruxelles

Migranti, sì a maggioranza per il piano di redistribuzione dell'Ue

La proposta di ricollocare 120 mila profughi è stata approvata dal Consiglio dei ministri dell'Interno Ue a maggioranza. Si sono confermati contrari i paesi dell'Est: Repubblica ceca, Slovacchia, Romania e Ungheria mentre la Polonia ha votato a favore e la Finlandia
si è astenuta

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Il Consiglio dei ministri interni della Ue, vista l'impossibilità di raggiungere l'unanimità, ha votato a maggioranza qualificata approvando il documento sui migranti presentato dalla presidenza della Ue. Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria hanno votato contro. La Finlandia si è astenuta.

Si è verificata quindi l'ipotesi che più preoccupava la cancelliera tedesca Angela Merkel. Berlino infatti premeva affinché si raggiungesse un voto all'unanimità perché una decisione a maggioranza avrebbe diviso in due l'Europa su una materia delicatissima. Resta ora da capire come sarà effettuato il ricollocamento di 120.000 rifugiati attualmente in Grecia e in Italia. In base a quanto trapelato nei giorni scorsi per quanto riguarda i 15.600 presenti nel nostro Paese 4.000 andranno in Germania e 3.000 in Francia. Gli altri, in quote minori negli altri paesi. La proposta emersa dalla riunione degli ambasciatori Ue che si è conclusa prima del vertice era quella di ricollare tutti i migranti, anche i 54mila a cui l'Ungheria ha rinunciato, con la possibilità di cambiamenti in corsa se dovesse presentarsi la necessità per altri Paesi.

I Paesi che hanno espresso il voto contrario avevano ampiamente annunciato il loro no. Tanto che non erano mancate le pressioni, soprattutto dalla Germania. Il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maiziere, arrivando al Consiglio straordinario Ue sull' immigrazione aveva detto: "Sarebbe inaccettabile se alla fine mandassimo il messaggio che per l'Europa è impossibile trovare una soluzione". Di aiuti economici aveva parlato invece il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. "Bisogna mettere i soldi dove c'è la bocca" che ne ha bisogno ha detto Juncker, ricordando che il bilancio è "limitato" e che già per il 2016 l'esecutivo europeo ha proposto di aumentare di 9 mld i fondi per le crisi esterne. Una sponda in questo senso era arrivata sempre da Berlino. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha assicurato che "se sarà necessario fare di più l'Ue e gli stati membri risponderanno" e che i suoi colleghi interverranno se necessario per "mobilitare risorse per le nuove esigenze" dal bilancio Ue. Inoltre aveva anche sottolineato che "nell'ultimo paio di settimane la Germania ha salvato un po' l'immagine dell'Ue". Anche il ministro degli interni francese, Bernard Cazeneuve, ha lodato l'intesa franco-tedesca esprimendo soddisfazione perché il 'sì' è arrivato "a travolgente maggioranza".



Al suo arrivo nella capitale belga il ministro Angelino Alfano aveva anche anticipato la possibilità che il nostro Paese si dichiarasse a favore del voto a maggioranza e aveva invitato l'Ue ad aprire "una procedura di ringraziamento all'Italia".