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MONDO

Zagabria

Migranti, tafferugli in Croazia tra polizia e profughi. Ocse: "Costi umani spaventosi"

Tensione tra la polizia croata e profughi, nel villaggio di Opatovac, dopo che ad alcuni richiedenti asilo è stato impedito di entrare in un centro di accoglienza
recentemente aperto con lo scopo di registrare coloro che cercano rifugio in Europa. Intanto, il ministro degli Esteri francese Fabius osserva che la risposta al problema migranti non è nella chiusura delle frontiere, e non è con gli egoismi nazionali che si uscirà da essa

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E' nel villaggio croato di Opatovac, al confine con la Serbia, che si sposta l'epicentro europeo dell'emergenza migranti.  Tafferugli sono scoppiati tra la polizia croata e profughi dopo che ad alcuni richiedenti asilo è stato impedito di entrare in un centro di accoglienza recentemente aperto con lo scopo di registrare coloro che cercano rifugio.

La polizia ha quindi respinto i richiedenti asilo al cancello principale e ha chiesto loro di sedersi e aspettare il proprio turno. La Croazia ha organizzato l'accoglienza dei profughi cercando di mettere ordine nel caos inesorabile che ha colpito il paese dal 15 settembre, quando l'Ungheria ha chiuso la sua frontiera con la Serbia. Decisione che ha deviato ondate di persone in fuga dal conflitto in Medio Oriente, Africa e Asia verso la Croazia.  

Linea treni Austria-Germania chiusa fino al 4 ottobre
Resterà chiusa sino al 4 ottobre la linea ferroviaria da Germania ad Austria i cui servizi sono stati sospesi la scorsa settimana dalle autorità tedesche, utilizzata dai migranti in viaggio verso nord. Lo ha annunciato una portavoce della compagnia austriaca OeBB. La chiusura è stata ordinata dalle autorità tedesche, ha precisato.

Oggi a Bruxelles vertice dei ministri dell'Interno
La crisi sarà affrontata oggi a Bruxelles dove si incontreranno i ministri dell'Interno per decidere il ricollocamento di 120.000 rifugiati. Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria non vogliono accettare le quote. La cancelliera Merkel preme per raggiungere un voto all'unanimità: una decisione a maggioranza spaccherebbe in due l'Europa su una materia delicatissima. Dall'Italia devono essere ricollocati 15.600
profughi: di questi, 4.000 in Germania e 3.000 in Francia. La posizione tedesca è condivisa anche da Parigi tanto che il ministro degli Esteri francese Fabius, in un'intervista a Repubblica, osserva che la risposta al problema migranti non è nella chiusura delle frontiere, e non è con gli egoismi nazionali che si uscirà da essa.

Ocse: nel 2015 in Ue quasi un milione di rifugiati
E sempre dalla capitale francese arriva invece un altro allarme. E' quello dell'Ocse che nel documento sulle prospettive migratorie annuncia che l'Europa raggiungerà nel 2015 un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati, salendo fino a un milione di procedure d'asilo. "Una stima di 350.000-450.000 persone otterrà certamente lo status di rifugiato o simile. Si tratta di una cifra superiore a qualsiasi altra crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale" afferma l' l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economic che prevede anche "una crisi umanitaria senza precedenti. I costi umani sono spaventosi e inaccettabili".