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MONDO

Lungo la 'rotta balcanica'

Migranti, tensione al confine tra Croazia e Ungheria. Budapest annuncia un nuovo muro

Il flusso dai Balcani investe la Croazia con 13mila arrivi in due giorni: Zagabria prima chiude i confine e poi dice: "Non faremo da hot spot". Nuova sfida di Orban: muro al confine croato e 19 pullman bloccati al confine, ma i migranti continuano ad entrare

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"La Croazia non diventerà un hot spot per i migranti in Europa". Lo ha detto il premier croato, Zoran Milanovic, facendo riferimento a "tutti coloro in Europa che non sanno o non vogliono trovare una soluzione" alla crisi. "Il mio governo saprà come contrastare i vari calcoli dei nostri vicini, e difendere gli interessi della Croazia", ha aggiunto, rispondendo alle critiche dei politici serbi, ma anche all'insistenza di Slovenia e Austria secondo cui spetta alla Croazia impedire che i profughi continuino il loro viaggio verso il nord.

Così, dopo aver annunciato ieri la chiusura delle frontiere, Zagabria ha cambiato linea e adesso lascia passare in profughi senza registrarli, e in alcuni casi anche accompagnandoli ai confini. E proprio lungo il confine con l'Ungheria ci sono stati momenti di tensione ieri notte, quanto la polizia di Budapest ha impedito con la forza l'ingresso di un gruppo di migranti, ed oggi quando sono stati bloccati 19 pullman carichi di persone. Ma come riportano fonti locali, le autorità stanno lasciando passare migranti, lentamente, dalla Croazia all'Ungheria. 

E mentre l'Ungheria annuncia la costruzione di un nuovo muro lungo il confine con la Croazia, il terzo dop quelli ai confine con la Serbia e la Romania, con il premier Oraban che motiva la decisione dicendo che l'Ungheria, nell'emergenza migranti, "non può contare sull'aiuto da sud, nè dalla Serbia nè dalla Croazia, nè dall'Europa occidentale", la Slovenia punta il dito contro la vicina Zagabria: "Le azioni della Croazia, che ha deciso di non registrare più i migranti in arrivo, non sono in linea con i sistemi dell'Unione europea e della zona Schengen" di libera circolazione delle persone, ha commentato il segretario di Stato del ministero dell'Interno della Slovenia, Bostjan Sefic.

La sfida tedesca: Ipotesi voto a maggioranza
Intanto il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha minacciato di ricorrere al voto di maggioranza se non si riuscirà a trovare un accordo sulla ripartizione dei migranti all'interno dei paesi Ue. "Se non è possibile fare altrimenti, dobbiamo prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di ricorrere anche allo strumento delle decisioni a maggioranza", ha detto il politico socialdemocratico.Parole che suonano come una sfida per i paesi del blocco dell'Est che rifiutano accordi sull'accoglienza dei profughi.

Commissario Ue: "Balcani non sono un parcheggio migranti"
Il commissario all'allargamento dell'Unione europea, Johannes Hahn, ha dichiarato a Skopje che i Balcani occidentali non sono un "parcheggio" per i migranti, compresi i rifugiati in fuga dai conflitti in Medio Oriente. "Voi (i Balcani occidentali) non siete un parcheggio per i rifugiati, voi siete anche vittime di questa situazione e non vi abbandoneremo", ha dichiarato Hahn in un discorso di fronte al parlamento macedone.

Nuova tragedia in Turchia
Appena due settimane dopo la tragedia del piccolo Aylan Kurdi, profugo siriano morto insieme alla madre e al fratellino in un naufragio al largo della Turchia, le autorità turche hanno ritrovato su una spiaggia nella provincia occidentale di Izmir il corpo di una bambina di circa quattro anni, anche lei vittima di un naufragio.  Secondo l’agenzia locale Anadolu, la bimba deve essere ancora identificata. Gli attivisti della Rete siriana per i diritti umani riportano invece che si tratta della piccola Hanan Al Jarwan, di quattro anni, morta in un naufragio nella notte. Il suo corpo si è spiaggiato questa mattina ad Altinkoy, distretto di Cesme. Secondo le prime ricostruzioni, si trovava su un barcone diretto verso un’isola greca. Quattordici naufraghi, tra i quali otto bambini, sono stati messi in salvo dalla Guardia costiera turca. La bimba potrebbe essere l’unica vittima.  

Un migrante fulminato lungo l'Eurotunnel
Dalla Francia arriva invece la notizia di un migrante morto fulminato nel sito francese dell’Eurotunnel, il tunnel sotto alla Manica. Lo ha annunciato la prefettura del Nord-Pas-de-Calais citata dai media francesi. Il ragazzo di circa vent’anni è morto ieri sera mentre cercava di salire su una navetta ferroviaria per trasporto dei Tir nel tunnel sotto alla Manica. «Poco prima di mezzanotte, un migrante, probabilmente di nazionalità siriana, è stato ritrovato morto sotto a una navetta» ferroviaria dell’Eurotunnel, ha precisato la prefettura di zona. Si tratta del decimo migrante morto a Calais e dintorni dallo scorso 26 giugno nel tentativo di raggiungere la Gran Bretagna. 

Centinaia di persone tra Grecia e Turchia
Centinaia di migranti, la maggior parte siriani, hanno ripreso la loro marcia dalla città turca di Erdine verso il confine con la Grecia, dopo essersi accampati all'aperto. Gli agenti della gendarmeria, in tenuta anti-sommossa, avevano bloccato in questi giorni strade e autobus costringendo i migranti a bivaccare per strada. Dei circa 850 migranti, solo una cinquantina è tornata a Istanbul. Gli altri hanno deciso di riprendere la marcia verso la Grecia (17 chilometri).

Tunisia, guardia costiera blocca 48 candestini
Unità della guardia costiera tunisina hanno sventato all'alba un tentativo di immigrazione clandestina al largo di Monastir. 48persone, tutte di nazionalità tunisina, di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, sono stati raggiunte dai soccorsi mentre erano a bordo di un'imbarcazione di circa 10 metri di lunghezza, in difficoltà. Tutti i 48 sono stati fermati e condotti al comando della Guardia nazionale a Monastir che sta cercando di individuare gli scafisti.