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ITALIA

Migranti, un appello via mail alla Guarda Costiera: garantite soccorsi

La petizione è stata firmata, tra gli altri, dall'ex presidente della Camera Laura Bodrini e dall'ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. "Facciamo appello al rispetto delle Convenzioni di diritto del mare, e al profondo senso di umanità  della Guardia Costiera Italiana

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Un appello al Comando generale delle Capitanerie di Porto e "alle loro coscienze" per chiedere l'immediato ripristino delle operazioni di soccorso in mare nei riguardi delle Ong è stato inviato oggi via e-mail da moltissime persone che hanno aderito all'invito lanciato attraverso i social. La petizione è stata firmata, tra gli altri, dall'ex presidente della Camera Laura Bodrini e dall'ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. "La Guardia Costiera italiana - sottolinea il documento - ha sempre svolto importanti operazioni di soccorso in mare portando in salvo migliaia di persone, operando anche al limite delle acque libiche. Ci chiediamo perché oggi delegando alla Libia, Paese con Governo instabile, non in grado di garantire i diritti fondamentali dell'uomo e ancora priva di una Centrale operativa nazionale di coordinamento degli interventi di soccorso in mare, il vostro Corpo, pur eseguendo un comando, intenda vanificare l'importante operato fin qui svolto e contravvenire alla Convenzione Sar siglata ad Amburgo nel 1979 ed alla Convenzione Onu sul diritto del mare del 1982".

L'appello ricorda che sulla Guardia Costiera Libica pesano pesanti accuse di "condotte violente durante le intercettazioni in mare e collusione con i trafficanti", come evidenziato da un recente Rapporto di Amnesty International e "sono in corso indagini da parte del Tribunale penale internazionale". Inoltre, il Tribunale di Ragusa nel caso Open Arms, ha precisato che le responsabilità di ricerca e soccorso non possono essere delegate a Paesi che non sono in grado di offrire porti sicuri, come appunto la Libia. Le operazioni di soccorso - sottolinea ancora il documento - si devono concludere in un porto sicuro nel più breve tempo possibile, sempre in rispetto della Convenzione Sar".
 
Dopo avere ricordato che "in base ai dati forniti dall'Unhcr sono già più di mille i migranti morti nel mediterraneo, di cui ben 220 persone tra il 19 ed il 20 giugno. Morti che continueranno purtroppo ad aumentare se la nostra Guardia Costiera porrà fine alle sue missioni", i firmatari così concludono: "Facciamo appello al rispetto delle Convenzioni di diritto del mare, ma anche al profondo senso di umanità che ha sempre contraddistinto la Guardia Costiera Italiana: non si esima ora dalla salvaguardia delle persone, nel rispetto delle Convenzioni internazionali di diritto del mare e a garanzia dei diritti fondamentali dell'uomo".