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EUROPA

A bordo tre cadaveri

Migranti. In salvo 81 persone su un barcone in Sar Malta

Altro salvataggio di una carretta del mare. Sulla rotta balcanica chiuso un campo fatiscente e aperto uno nuovo e ristrutturato

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Sono stati soccorsi dalle forze armate maltesi la notte scorsa 81 migranti alla deriva nella sua zona Sar. A bordo c’erano anche tre cadaveri. Lo riporta il sito della tv pubblica maltese, Tvm. L'operazione è finita  alle 4.30. Il magistrato di turno, Joe Mifsud, ha aperto un'inchiesta per determinare le cause della dei tre migranti trovati già morti.
 
Alarm Phone aveva segnalato ieri il barcone alla deriva alla deriva  e aveva lanciato sos e oggi dice “Avevamo informato le autorità  della loro situazione sanitaria critica sin dalla mattina" . Per l'Ong  il salvataggio sarebbe stato ritardato.
 
Rotta balcanica
 Nel nordovest della Bosnia-Erzegovina più di 200 migranti, che vivevano in condizioni disumane nell'edificio fatiscente della ex fabbrica Krajina Metal alle porte di Bihac, sono stati trasferiti nel vicino centro di accoglienza di Lipa. La notizia arriva dai media locali che hanno anche riferito che tra i profughi, provenienti in larga parte da Afghanistan e Pakistan,  ci sono molti minorenni. Nel nuovo campo si procede all’identificazione, registrazione e accertamenti sanitari.
 
La marcia dei migranti
sono migliaia i migranti in viaggio lungo la rotta balcanica, migranti di cui si parla poco. I flussi sono in costante cresci e uomini, donne e bambini anche non accompagnati, restano per settimane o anche mesi nell'estremo nordovest della Bosnia-Erzegovina, tentando in tutti i modi di riuscire a passare in Croazia e proseguire il viaggio verso i Paesi dell'Europa occidentale.

Il campo di Lipa
Lipa è stata al centro delle cronache lo scorso inverno con centinaia di migranti che per protesta avevano dato fuoco alla struttura, restando al gelo e alla neve. Dopo le proteste della Ue e delle organizzazioni umanitarie internazionali, le autorità bosniache erano intervenute allestendo una tendopoli per dare un primo riparo ai profughi. Successivamente il centro di Lipa è stato radicalmente ristrutturato, ed è ora in grado di accogliere alcune centinaia di profughi in condizioni dignitose.