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ITALIA

Colpite soprattutto le zone della Stazione Centrale e di Linate

Sciopero selvaggio a Milano dei tassisti contro Uberpop. L'ira dei clienti

I tassisti milanesi lasciano a piedi i clienti senza preavviso. Protestano per una circolare del ministro Alfano. Il Ministero nega l'esistenza del documento. La Cisl sostiene che "il Comune di Milano ha dichiarato di non tenere in considerazione la crcolare"

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Milano
Lo smentisce categoricamente il ministro dell'Interno, Angelino Alfano: Non esiste nessuna circolare 'Alfano' che consentirebbe di non sanzionare il servizio 'Uber pop'". Il ministro ha confermato che "la linea già stabilita da diverse Prefetture di contrastare in maniera chiara chi utilizza un mezzo privato per svolgere un servizio pubblico non autorizzato, resta pienamente confermata".

Ha risposto così il ministro dell'interno ai tassisti milanesi che hanno attuato, senza preavviso, un blocco del servizio spontaneo per protestare contro una circolare ministeriale che bloccherebbe le sanzioni a chi effettua il servizio di Uberpop, l’app dichiarata fuorilegge in Italia per “concorrenza sleale” che consentiva a chiunque, anche conducenti senza licenza, di trasportare passeggeri dietro pagamento di un corrispettivo economico. 

Le zone che sono state maggiormente colpite dalla protesta sono state, in particolare, la Stazione Centrale e l'aeroporto di Linate, con inevitabili disagi per i passeggeri. La protesta sarebbe scaturita - come ha spiegato l'assessore alla Sicurezza e Coesione sociale del Comune di Milano, Marco Granelli - perché i tassisti sostengono che una circolare interpretativa del Ministero "blocca le sanzioni che Polizia Locale fa a Uberpop".

Lo sciopero ha colto di sorpresa anche l'Autorità di garanzia per gli scioperi che ha scritto al Prefetto e al Sindaco di Milano "per avere, con urgenza, informazioni su quanto riportato dalla stampa, relativamente ad un blocco improvviso del servizio taxi a Milano" e precisando che "accerterà le modalità di tale astensione e se vi siano profili di propria competenza, anche per l'adozione delle relative sanzioni, così come previsto dalla legge".

Il ministero dell'Interno non solo ha smentito l'esistenza della "circolare Alfano" ma ha rilevato che "semmai esiste una circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, inviata, l'11 marzo del 2016, ai dirigenti dei Compartimenti di Polizia Stradale, con il chiaro intento di trasmettere il parere del Consiglio di Stato secondo il quale viene mantenuta l'applicabilità della sanzione prevista dall'art. 82 del Codice della Strada - laddove venga accertato l'utilizzo del veicolo per una destinazione o uso diversi da quelli indicati sulla carta di circolazione - nei confronti del conducente del veicolo, utilizzato per trasporto di persone ed effettuato attraverso nuove forme di organizzazione e gestione telematica 'Uber e Uber pop'".

Eliseo Grasso, Coordinatore Regionale TpL, ha però affermato che  "la Fit Cisl, pur condividendo le paure dei tassisti sul tema, si dissocia da questo fermo anche perché a Milano cade la motivazione. Infatti, ha sottolineato il sindacalista, in seguito ad una riunione tenutasi lunedì 2 maggio scorso, su richiesta delle organizzazioni sindacali presenti, il Comune di Milano ha dichiarato di non tenere in considerazione detta circolare  e che avrebbe comunicato alla Polizia Locale di continuare ad emettere le sanzioni".

Anche l'assessore Granelli ha ricordato che 'il Comune di Milano e la Polizia Locale di Milano continuano a sanzionare Uberpop perché il Tribunale di Milano ci ha dato ragione con diverse sentenze e quindi procediamo".

Sia la Cisl Milano e sia l' Unione Artigiani hanno ribadito che "il fermo spontaneo di mercoledì non è autorizzato e che ogni forma di protesta deve essere comunicata nei termini di legge previsti", invitando i "tassisti a riprendere regolarmente il servizio".

Le rassicurazioni però non hanno convinto del tutto i tassisti milanesi che si sono riuniti in assemblea all'esterno della stazione centrale a Milano.

Garantito, come nelle precedenti occasioni, il sevizio alle fasce deboli come donne in gravidanza, anziani e disabili che vengono trasportati gratuitamente. Sul luogo dell'assemblea uno striscione con la scritta 'rispetto per la legge 21/92'.