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ITALIA

Il furto in pieno giorno

Furti d'Arte. Milano: tre dipinti del '400 rubati al Castello Sforzesco

Ad accorgersi del furto è stato, attorno alle 15, un addetto alla sicurezza; valore museale dei tre dipinti: 25 mila euro ciascuno, sul mercato qualche migliaio

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Castello Sforzesco La Presse
Tre dipinti di un anonimo milanese del 1400 raffiguranti volti maschili sono stati rubati ieri dalla pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano. Il furto è avvenuto in pieno giorno, durante l'orario di apertura. I piccoli quadri, di dimensioni 25cm x 25cm, sono di proprietà del Comune ed erano alle pareti della sala ducale. "Sono opere di scarso valore economico - ha spiegato Francesca Tasso, la responsabile dei musei all'interno della fortezza - ma di grande valore storico e gradimento per il pubblico perché danno ben l'idea dei costumi e della moda del tempo''.

Ad accorgersi del furto è stato, attorno alle 15, un addetto alla sicurezza, ma l'allarme è stato dato attorno alle 20, quando è stata avvertita la polizia.

Tre tavolette del 1400
Sono "tavolette da soffitto", realizzate da un pittore anonimo cremonese della fine del Quattrocento. Le tre opere lignee, di piccole dimensioni e ideate come elementi di arredo, raffigurano ritratti maschili di profilo dipinti direttamente sul legno senza preparazione e fanno parte di un complesso più ampio di 32 pezzi. Queste piccole tavole custodite al Castello provengono probabilmente dall'eredità di Antonio Guasconi, un collezionista milanese che le avrebbe donate tra il 1863 e il 1865. In base allo stile e alla tecnica utilizzata, i dipinti, mai stati oggetto di studi specifici, si pensa provengano da Cremona, città dove si erano sviluppate molte botteghe specializzate nella produzione di queste opere "seriali".

Valore museale: 25 mila euro
I tre piccoli dipinti su legno hanno "un valore museale, e cioè il valore attribuito ad un'opera che esce dalla sua sede per una mostra o un restauro, di 25 mila euro ciascuno. Valore che invece in una bottega antiquaria si aggira attorno a qualche migliaia di euro". Lo hanno spiegato Giovanna Mori e Francesca Tasso, rispettivamente responsabile del Castello Sforzesco e responsabile dei musei all'interno della fortezza milanese.

Luogo del furto non coperto dalle telecamere
Secondo Francesca Tasso si potrebbe trattare di un "furto studiato perchè il punto su cui erano esposte le tavolette non è coperto dalle telecamere. Inoltre questo genere di opere hanno un mercato limitato e ciò quello del piccolo antiquariato''. Di solito ci sono 5/6 addetti alla sicurezza che girano per le sale e per la responsabile. Per una maggiore sicurezza servirebbero, dice, più telecamere e il guardaroba: "poiché i visitatori possono accedere con borse e zaini ha aggiunto che è già in programma per l'autunno aprire un guardaroba per depositarli".