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MONDO

Usa2016

Milioni di dollari dai filorussi ucraini al capo della sua campagna. Nuova bufera su Donald Trump

Il candidato repubblicano dall'Ohio rilancia proponendo uno screening per chi vuole entrare in America. "Durante la Guerra Fredda, avevamo test ideologici. E' tempo e ora che ci siano nuovi test alla luce delle minacce odierne", ha sostenuto Trump, proponendo di sottoporre a tali prove non solo "tutti i membri o simpatizzanti di gruppi terroristici" ma anche "chiunque abbia atteggiamenti ostili verso il nostro Paese o i suoi principi"

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Il capo della campagna elettorale di Donald Trump, Paul Manafort, potrebbe aver ricevuto circa 12,7 milioni di dollari in sei anni dal partito filorusso ucraino dell'ex presidente dell'Ucraina Viktor Yanukovich.

È quanto sostiene il New York Times (Nyt), spiegando che questo risulta da libri contabili segreti del Partito delle regioni, cioè appunto quello di Yanukovich, rivelati dall'ufficio anti corruzione di Kiev.

Stando a quanto riporta il quotidiano newyorkese, per gli investigatori ucraini questi pagamenti, avvenuti fra il 2007 e il 2012, farebbero parte di un sistema di contabilità illegale del partito di Yanukovich.

Dall'indagine condotta dalla procura ucraina emergerebbe anche una rete di imprese stabilite in paradisi fiscali che avrebbero aiutato membri della cerchia di Yanukovich a finanziare il suo alto stile di vita. Sempre il Nyt assicura che fra le transazioni dubbie ci sarebbe un accordo da 18 milioni di dollari per vendere quote di una tv via cavo a un consorzio fondato da Manafort e dall'oligarca russo Oleg Deripaska, vicino al presidente russo Vladimir Putin.

Tramite il suo avvocato, Richard Hibey, il capo della campagna di Trump ha assicurato al New York Times che il suo cliente "non ha mai ricevuto questo tipo di pagamenti" e ha aggiunto che si tratta di mere "supposizioni" e che "molto probabilmente" sono impregnate "di interessi politici".

Trump: "Test ideologico per chi vuole venire in America"
Una settimana dopo la presentazione del suo piano economico, Donald Trump ha anticipato la sua road map per sconfiggere il terrorismo. La ricetta del candidato repubblicano alle elezioni presidenziali americane del prossimo novembre passa per "controlli estremi" sugli immigrati, la creazione di nuove alleanze e per "operazioni militari congiunte", anche con la Russia.

Parlando ieri dall'Ohio, Trump ha spiegato che "è ora" di screening migliori volti a fermare gli estremisti intenzionati a entrare negli Stati Uniti. "Una nuova politica sull'immigrazione è necessaria", ha detto precisando che gli attacchi che hanno colpito lo scorso giugno Orlando (Florida), lo scorso dicembre San Bernardino (California) e prima ancora, nell'aprile 2013, la maratona di Boston (Massachusetts) hanno "coinvolto immigrati o figli di immigrati".

Secondo il miliardario newyorchese, solo coloro che accetteranno una visione "tollerante" della società americana saranno ammessi nel Paese. "Durante la Guerra Fredda, avevamo test ideologici. E' tempo e ora che ci siano nuovi test e screening alla luce delle minacce odierne", ha continuato proponendo di sottoporre a tali prove non solo "tutti i membri o simpatizzanti di gruppi terroristici" ma anche "chiunque abbia atteggiamenti ostili verso il nostro Paese o i suoi principi".