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POLITICA

Contrasti tra i commenti al post sul Social Network

Mineo su Facebook: "Ma perché Renzi parla tanto di me?"

Il senatore sostituito dalla Commissione Affari Costituzionali risponde sul Social Network al premier e afferma: "Nessuna delle giustificazioni addotte regge neanche un po’". I commenti al post si dividono 

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Corradino Mineo affida a Facebook uno dei commenti sulla sua sostituzione dalla Commissione Affari Costituzionali decisa dall'ufficio di presidenza del gruppo a Palazzo Madama. 

Mineo, appoggiato da 14 senatori Pd che si sono autosospesi, si chiede: "Perché Renzi parla tanto di me?". E poi: "Non c’è un solo provvedimento che sia finito nella palude per colpa di Mineo o di uno due firmatari della proposta Chiti. Sfido chiunque a dimostrare il contrario".

Il senatore replica anche alla battuta di Renzi - "Un partito non è un taxi che si prenda per farsi eleggere”- scrivendo che non solo è d'accordo col premier, ma lo è a tal punto "che vorrei i collegi uninominali o le preferenze. In modo che siano gli elettori a scegliere e non i partiti". E poi agginge: "Però questo premier dovrebbe prestare un po’ più di attenzione a chi esprime, liberalmente e lealmente, una critica proprio nell’interesse del governo".

Sull’auto sospensione di 14 senatori dal gruppo del Pd, Mineo chiede una "discussione franca e senza tabù per ricostruire il rapporto di fiducia tra noi e la presidenza del gruppo. Chiediamo che si argini questo fiume di avvertimenti e minacce a mezzo stampa. Chiediamo di sapere se l’articolo 67 della Costituzione sia da considerare carta straccia e se i partiti (gli stessi che hanno messo in ginocchio questo paese) abbiano il diritto di prevaricare e far tacere ogni parlamentare. Siamo in attesa. Fino a martedì", conclude.

Il post di Mineo ha ricevuto molti commenti su Facebook. Ma le opinioni sono contrastanti. C'è chi scrive: "Non fa una piega, tutta la sua argomentazione: mi stupisco di come tanti non se ne rendano conto". Altri sono in disaccordo con il senatore: "Non condivido la sua scelta. L'Italia non può più permettersi mesi di lotte interne . Il nostro paese ha bisogno di coesione sociale e di scelte veloci e non della ricerca continua di una sintesi tra posizioni troppo diverse".