Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Ministro-Svezia-Presto-per-giudicare-nostro-approccio-soft-f757794f-2acc-4734-ad3a-f1581fe89bc4.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

La lotta alla pandemia

Ministro Svezia: "E' presto per giudicare il nostro approccio soft"

Intervista al quotidiano britannico The Guardian del ministro degli Esteri, Ann Linde

Condividi
Il ministro degli Esteri, Ann Linde
E' presto per valutare i risultati delle scelte politiche svedesi, che ha affrontato con un approccio "soft" molto criticato e completamente diverso da quello adottato dagli altri paesi l'epidemia del Covid-19. Lo ha detto in un'intervista al quotidiano britannico The Guardian il ministro degli Esteri, Ann Linde.

"Ci sono stati molti fraintendimenti - ha osservato - abbiamo gli stessi obiettivi di tutti gli altri governi, e come abbiamo sempre detto siamo perfettamente pronti a procedere con regole più severe se la popolazione non seguirà le indicazioni". In Svezia, dove vivono poco più di 10 milioni di abitanti, ci sono circa 19 mila casi confermati di contagio da coronavirus e 2.274 vittime. Anche in Svezia, come in tutto il mondo, si sono registrati molti casi nelle case di riposo.

Finora, sono state chiuse le scuole superiori e vietati gli assembramenti di più di 50 persone; inoltre, i cittadini sono invitati ma non obbligati a evitare i viaggi non essenziali, a lavorare da casa e a non uscire se sono anziani o malati. Sono rimasti aperti i negozi, i ristoranti e le palestre, con l'invito a  rispettare le distanze. Molti svedesi sono d'accordo con le scelte del governo e ne sostengono la politica rispettando le indicazioni, ma alcuni scienziati hanno espresso critiche.

Il tasso di mortalità per abitanti, molto più basso rispetto a paesi come Italia e Spagna, è però più alto di quelli dei paesi nordici confinanti. Anche la Svezia, ha spiegato il ministro al Guardian, "vuole salvare vite e fermare la diffusione del virus, assicurare che il sistema sanitario sia in grado di gestire l'epidemia e ridurre le conseguenze per l'economia e l'occupazione. Ma la consideriamo una maratona, non uno sprint".