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POLITICA

Dopo il sì delle Camere

Missione navale italiana in Libia, Gentiloni: "Non aggressiva ma sostegno a Paese"

Durante la visita al Coi, il Comando Operativo Interforze, il presidente del Consiglio ha parlato della missione navale in Libia approvata oggi in Parlamento

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Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (archivio)
"E' simbolicamente molto importante che questo incontro avvenga nello stesso giorno in cui il Parlamento, con una maggioranza molto consistente, ha dato il via libera all'intervento, che avrà base nel porto di Tripoli, di unità della nostra Marina a sostegno della Guardia di costa libica". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante la visita al Comando Operativo Interforze.    

"Sappiamo quanto i cittadini italiani si attendano risultati sotto il profilo della lotta ai trafficanti di esseri umani e del controllo dei flussi migratori irregolari, e il contributo delle Forze Armate, dell'Esercito e della Marina, in questa direzione è assolutamente strategico e determinante", ha aggiunto Gentiloni. "Quindi è importante e significativo che questa - che non è una missione aggressiva, ma una missione di sostegno alla fragile sovranità di quel paese e delle autorità libiche - parta oggi in questa occasione. E voglio cogliere questa occasione per ringraziare tutti voi e le forze che con voi lavorano, fatemi cogliere questa occasione per ringraziarvi e confermarvi quanto siamo orgogliosi del vostro lavoro e del fatto che grazie al vostro lavoro la bandiera italiana è tenuta alta in tante parti del mondo".    

Infine, Gentiloni ha voluto ringraziale le Forze Armate "per il ruolo in tantissime funzioni. L'impegno delle Forze Armate è molto rilevante nel territorio nazionale, come in strade sicure e nelle aree colpite dal terremoto che hanno confermato prestigio e credibilità agli occhi degli italiani. Poi c'è la nostra proiezione internazionale, dove credo debba essere sempre più chiaro a tutti voi e tutti noi come oggi il nostro compito sia quello di tenere insieme l'impegno multilaterale del nostro Paese con la dimensione di difesa dei nostri interessi nazionali. Non c'è contraddizione tra questi due obiettivi".