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MONDO

Missouri River terza puntata

I cowboy, nuovi pellerossa della prateria

Viaggio in cinque puntate nella cosiddetta Real America, l’America vera, quella che custodisce il mito della frontiera. Marzio Mian, Nicola Scevola, Nanni Fontana e Massimo Di Nonno hanno risalito il Missouri per cinquemila chilometri e attraversato cinque stati per capire cosa vuol dire essere americani oggi

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Poco si è parlato della nazione indiana durante questa campagna presidenziale, forse perché i nativi americani sono elettoralmente poco influenti. Eppure nessuno più di loro conosce il pericolo Donald Trump e ha buone ragioni per temerne la vittoria. Per riparare parzialmente ai soprusi del passato, il governo americano ha concesso ai nativi la licenza per gestire casinò in tutto il paese, rendendo il settore del gioco d’azzardo una delle voci principali dell’economia indiana. Questo ha messo le tribù in diretta competizione con il candidato repubblicano, che su roulette e immobili ha fondato il suo impero economico, salvo poi dichiarare bancarotta. Lasciando ora i nativi col terrore di una possibile vendetta.



Il nostro viaggio risalendo il Missouri River - cinquemila chilometri attraverso la cosiddetta Real America, l’America vera perché custodisce il mito della frontiera - ci porta nelle riserve indiane e alla scoperta di una nuova minoranza. Al posto degli indiani, ora a dissotterrare l’ascia di guerra sono i cow boy, minacciati da un megaprogetto di conservazione della Prateria che rischia di sottrarre terra produttiva agli allevatori e dalla modernità che arriva dalle metropoli.



Questo viaggio fa parte di un progetto indipendente e multimediale che si chiama River Journal e che si propone di raccontare l’attualità e il contemporaneo attraverso i grandi fiumi del mondo. 

(Le foto sono di Nanni Fontana e Massimo Di Nonno)