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MONDO

L'ex generale al Tribunale penale internazionale dell'Aja

Mladic insulta la corte e si rifiuta di testimoniare

Accusato anche di crimini di guerra e genocidio, il "boia" di Srebrenica ha definito la corte "satanica" prima di rifutare di testimoniare su Karadiz

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Ratzo Mladic (Lapresse)
Aja
Dopo aver irriso il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (Tpi) dell'Aja definendolo "una corte satanica", l'ex generale serbo Ratko Mladic si è rifiutato di testimoniare su Radovan Karadzic.

Le motivazioni
Il cosiddetto "boia" di Srebrenica, chiamato in questo modo per aver ordinato l'uccisione di ottomila musulmani nella città, ha spiegato: "Non voglio testimoniare a causa della mia salute e perchè pregiudicherei il mio stesso processo". Mladic e Karadzic sono stati incriminati con le accuse di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità per i loro ruoli - il primo esecutore materiale, il secondo come mandante - dei massacri nella guerra di Bosnia a metà degli anni '90. 

"Non riconosco il tribunale dell'odio"
L'ex generale ha dichiarato nell'udienza pubblica:"Io non riconosco questo tribunale dell'odio" e poi, rivolgendosi al presidente del tribunale, O-gon Kwon, ha detto: "dei vostri mandati di comparizione, delle banalità, delle incriminazioni false non me ne importa nulla".

Il tentativo di ridicolizzare la corte
Mladic, prima di rifiutare la testimonianza, ha cercato di irridere la corte in più occasioni. A un certo punto ha chiesto che gli venisse portata la sua dentiera: "La sicurezza potrebbe portarmi i miei denti così potrò parlare meglio?" ha detto l'ex generale, scatenando l'ilarità del pubblico. I giudici hanno dovuto aggiornare la seduta per 20 minuti per consentire che la dentiera di Mladic fosse ritrovata.