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Coronavirus

Ministero della Salute-Iss

Monitoraggio coronavirus: in Italia indice di trasmissibilità sotto 1 in tutte le regioni

Al momento in Italia non vengono riportate situazioni critiche relative all'epidemia. ​"Il monitoraggio dice che siamo sulla strada giusta. Ma occorre ancora prudenza e gradualità", dice il ministro della Salute, Roberto Speranza

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Continua il trend positivo dell'andamento della curva dei contagi da coronavirus. Nessuna Regione, infatti, ha fatto registrare un RT maggiore di 1. Questo il risultato del monitoraggio del ministero della Salute-Iss sugli indicatori per la cosiddetta Fase 2 relativi alla settimana tra il 25 e il 31 maggio. 

"Il monitoraggio dice che siamo sulla strada giusta. Ma occorre ancora prudenza e gradualità". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, commentando i dati del monitoraggio settimanale su Covid-19. 

"Al momento non vengono riportate situazioni critiche relative all'epidemia" di coronavirus. Gli esperti invitano comunque sempre alla cautela e segnalano come sia "necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva e l'accertamento diagnostico di potenziali casi, l'isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche".

"In quasi tutta la Penisola sono documentati focolai di trasmissione attivi. Tale riscontro, che in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, evidenzia tuttavia come l'epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa", evidenzia il monitoraggio del ministero della Salute-Iss.

Dal punto di vista del monitoraggio, gli esperti rilevano "un forte miglioramento della qualità e dettaglio dei dati inviati dalle Regioni al ministero della Salute e all'Iss e discussi nella cabina di regia".

Sulla base dell'andamento dei dati di Covid-19 in Italia, la conclusione degli autori del rapporto di monitoraggio è che "le misure di lockdown in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell'infezione da Sars-Cov-2 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 regioni e province autonome". La situazione fotografata dal report, "relativa prevalentemente alla prima fase di transizione, è complessivamente positiva".

Permangono segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte regioni italiane. "Questo - concludono l'Iss e il ministero della Salute - richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico".

Verosimilmente molti dei casi di Covid-19 notificati in questa settimana in Italia "hanno contratto
l'infezione 2-3 settimane prima", e quindi "durante la prima fase di riapertura, tra il 4 e il 18 maggio 2020". E' quanto viene fatto notare nel rapporto di monitoraggio curato dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, con cui si fotografa l'andamento dell'epidemia di coronavirus Sars-Cov-2 nel Paese.

Gli esperti collegano molti casi positivi di questi giorni alla prima fase di riapertura considerati "i tempi tra esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva
notifica".