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ITALIA

L'operazione a Palazzo Sansedoni

Mps: ispezione Gdf e Consob nella sede della Fondazione

Riguarderebbe un'ipotesi di insider trading che sarebbe avvenuto nel dicembre scorso, quando furono diffuse notizie di cessione di azioni ordinarie della banca Mps possedute dalla Fondazione. Consob e Gdf dovrebbero approfondire anche aspetti legati alla vendita da parte della Fondazione di un pacchetto del 12% di Mps, avvenuta la settimana scorsa

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Mps (foto di archivio)
Siena
Funzionari della Consob e militari della Guardia di Finanza sono nella sede della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, a palazzo Sansedoni, dove hanno avviato un'ispezione. L'operazione - secondo quanto riporta l'Ansa - riguarderebbe un'ipotesi di insider trading che sarebbe avvenuto nel dicembre dello scorso anno, quando furono diffuse notizie di cessione di azioni ordinarie della banca Mps possedute dalla Fondazione.
 
Nella sede è presente anche la presidente Antonella Mansi. La Consob e la Gdf dovrebbero approfondire anche aspetti legati alla vendita da parte della Fondazione di un pacchetto del 12% di Mps, avvenuta la settimana scorsa.

La diffusione delle false notizie relative alla presunta cessione da parte della Fondazione di azione possedute in Mps, che determinarono per alcuni giorni anomalie nell'andamento del titolo in borsa, sono state oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica di Siena da parte della presidente della stessa Fondazione, Mansi. Ne è derivato un nuovo fascicolo giudiziario per insider trading e manipolazione del mercato. Mentre la Procura procede per eventuali profili di rilievo penale, la Consob, assistita da militari del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, sta approfondendo eventuali fatti di rilievo amministrativo ed in questo contesto si inserisce l'ispezione avviata oggi nella sede della Fondazione.

Dopo la diffusione di quelle notizie, la Fondazione Mps precisò il 4 dicembre scorso, su richiesta della Consob, che fino a quella data non aveva avviato "alcuna cessione delle azioni ordinarie" della banca e precisò di possedere, sempre alla data del 4 dicembre, azioni pari al "33,5% del capitale ordinario e complessivo" dell'istituto senese. La Fondazione Mps ribadì poi "dopo aver preso atto della decisione del Cda della banca di convocare l'assemblea con la proposta di un aumento delegato di capitale con diritto di opzione fino a 3 miliardi euro", di riservarsi "ogni determinazione in merito, restando determinata a lavorare per la messa in sicurezza dell'ente, la salvaguardia del proprio patrimonio e, non ultimo, la tutela del proprio ruolo nel territorio".

Palazzo Sansedoni, infine, ribadì "l'impegno a continuare ad accompagnare la banca, ove possibile, nel suo percorso di rilancio, con responsabilità e nella chiarezza degli obiettivi, senza rinunciare al proprio ruolo di azionista storico".