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MONDO

Aveva 38 anni

Morta la fotografa delle proteste in Cile, la polizia indaga per omicidio

Il corpo di Albertina presentava delle ferite da arma da taglio

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Proteste in Cile (AP Photo/Luis Hidalgo)
Albertina Martínez, una fotografa freelance divenuta celebre in Cile per i suoi scatti nel corso delle proteste, è stata trovata morta nella propria abitazione a Santiago del Cile.  

La procura ha aperto una inchiesta per presunto omicidio: il cadavere della donna, 38 anni, è stato trovato nell'appartamento con accanto macchie di sangue. La morte risalirebbe ad almeno 24 ore fa. 

Il corpo di Albertina presentava delle ferite da arma da taglio. Lo riportano i media locali, ricordando che la donna, attivista femminista, lavorava per l'emittente Megavision e come fotografa freelance. La famiglia della donna ha chiesto cautela e ha tenuto a sottolineare che Bety - il diminutivo con cui la chiamavano amici e parenti - "non partecipava in modo attivo" al movimento di protesta. Inizialmente, alcuni media avevano raccontato che la fotografa stava documentando la repressione dei manifestanti e gli abusi commessi dai 'Carabineros' sulle donne. 

Il procuratore Debora Quintana ha dichiarato che si sta "chiaramente indagando per presunto omicidio, ma si aspetta ancora l'esito dell'autopsia". Il movimento femminista 'Ni Una Menos' (Non una di meno) in Cile ha chiesto sui social che venga fatta chiarezza sulle circostanze della morte della donna e ha denunciato che il computer e la macchina fotografica di Albertina non erano nel suo appartamento, quando e' stata trovata cadavere. 

La morte di Albertina Martínez Burgos in Cile segue quella di Daniela Carrasco, conosciuta anche come 'el Mimo', diventata uno dei volti delle proteste. La donna era stata trovata impiccata a una recinzione alla periferia di Santiago, in circostanze sospette. Le avvocate che seguono il caso parlano tuttavia di suicidio.