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MONDO

Ridotta la pena

Mosca, il tribunale conferma il carcere per l'oppositore Navalny

Navalny era stato arrestato al suo ritorno in Russia, all'arrivo in aeroporto, e condannato il 2 febbraio scorso a due anni e otto mesi per un caso di frode risalente al 2014. In un altro processo è stato condannato anche per diffamazione contro un veterano della Seconda guerra mondiale
 

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Il tribunale di Mosca ha confermato la pena a quasi tre anni di detenzione per Aexei Navalny. L'oppositore deve oggi comparire in aula anche per un secondo procedimento giudiziario a suo carico. Il tribunale moscovita ha respinto l'appello
presentato da Navalny, nel caso che ha suscitato un'ampia condanna internazionale e manifestazioni di protesta in tutto il Paese. Il blogger era ricorso in appello contro la sentenza di condanna per violazione dei termini della libertà provvisoria, relativa ad una condanna per frode del 2014.


"Hanno ridotto" la pena "di un mese e mezzo, bene", ha detto Navalny, commentando la sentenza di oggi. A riportare la sua  dichiarazione la testata online Meduza. Navalny che questa mattina era in aula, ha aggiunto: "La Russia deve essere libera e felice".

Un tribunale di Mosca ha dunque, confermato, che  l'oppositore dovrà rimanere in carcere perché accusato di non aver rispettato le norme della sospensione condizionale della pena concessagli per una vecchia e controversa condanna. La corte ha tuttavia ridotto di un mese e mezzo il periodo di carcerazione di due anni e otto mesi tenendo conto dei mesi trascorsi ai domiciliari. La notizia è stata riportata da Meduza.

La condanna è stata confermata nonostante il fatto che Navalny sia stato costretto lo scorso anno a violare i termini stabiliti dal tribunale, perché ricoverato d'urgenza in Germania a seguito del tentativo di avvelenamento con un agente nervino, del quale sono sospettati gli apparati russi.

Inoltre il giudice Vera Akimova del tribunale di Mosca ha dichiarato Navalny colpevole in un processo per diffamazione di un veterano della Seconda Guerra mondiale. Si tratta di Ignat Artyomenko, parte di un gruppo di persone che l'oppositore aveva definito "traditori" per via del loro appoggio pubblico alla controversa riforma della Costituzione voluta dal presidente Vladimir Putin.