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MONDO

L'annuncio di Medvedev

Mosca prolunga le misure anti-sanzioni fino al 2016

I provvedimenti sarebbero dettati da ragioni prettamente economiche: "Il settore agricolo ci ha chiesto di proseguire con l'embargo alimentare il più a lungo possibile"

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Il Primo Ministro russo Dmitrij Medvedev ha annunciato che le contromisure ai danni dei paesi che hanno imposto e appoggiato le sanzioni economiche contro Mosca saranno prolungate fino al 2016. "Abbiamo preso queste decisioni un anno fa e le stiamo estendendo in risposta alle decisioni ben note da parte dell'Unione europea e di diversi altri governi"; queste le esatte parole rivolte da Medvedev ai media dopo la firma del decreto governativo contenente le nuove disposizioni.
 
Secondo il Cremlino la decisione non è di natura politica, ma si basa su ragioni squisitamente economiche: "Vorrei sottolineare che le nostre azioni si basano innanzitutto su motivi economici e non politici - ha detto il Primo Ministro-. Il settore agricolo ci ha chiesto di proseguire con l'embargo alimentare di questi tipi di alimenti il più a lungo possibile".

Intanto l'intransigenza della Russia si riflette sulla politica italiana. Poco dopo l'annuncio di Mosca, il Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, impegnato nella discussione alla Camera su mozioni che, accolte, hanno confermato il sostegno di Roma alla linea della "comunità internazionale rispetto alle sanzioni contro la Russia", ha dichiarato che il governo "condivide le preoccupazioni espresse attraverso le mozioni" circa "le ripercussioni della crisi nei rapporti economici con la Federazione Russa", mettendo però in evidenza che la stima di contrazione delle esportazioni per tutto il 2015 non sarà drammatica, risultando " inferiore all'1% del totale dell'export italiano di beni".
 
 "Una perdita, peraltro - ha spiegato Calenda -, ampiamente recuperata dall'aumento dell'export italiano verso gli Usa nel solo primo quadrimestre di quest'anno. Un mercato su cui si è concentrato l'investimento promozionale del Governo proprio nei settori più colpiti dalla crisi russa, a partire dall'agroalimentare, al fine di offrire uno sbocco alternativo alle aziende italiane".