Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Muro-con-il-Messico-il-Congresso-Usa-boccia-emergenza-nazionale-ira-di-Trump-ora-veto-6b7f8b2d-ab67-4937-9824-0b5585e61397.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il braccio di ferro sui fondi

Muro con il Messico, il Congresso Usa boccia l'emergenza nazionale. L'ira di Trump: ora il veto

A girare le spalle al tycoon non è solo la Camera, ma anche il Senato a maggioranza repubblicana

Condividi

Il Congresso boccia l'emergenza nazionale di Donald Trump, dichiarata per ottenere i fondi per la costruzione del muro con il Messico. A girare le spalle al tycoon non è solo la Camera, ma anche il Senato a maggioranza repubblicana, con 12 senatori conservatori - incluso Mitt Romeny- che respingono l'iniziativa presidenziale.

La rabbia di Trumpè affidata a quattro caratteri in un tweet: "VETO!". Lo schiaffo del Congresso segue altri due pesanti colpi inflitti nelle ultime ore al tycoon, ovvero il via libera per mettere fine al sostegno americano alla coalizione saudita nel conflitto in Yemen, sul quale è atteso un altro veto presidenziale. Ma anche l'approvazione alla Camera della risoluzione che chiede di rendere pubblico il rapporto del procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller. Un disco verde, quest'ultimo, assolutamente bipartisan, con 420 voti a favore e zero contrari.

La bocciatura sull'emergenza nazionale è però lo schiaffo più pesante, perchè va a colpire uno dei punti cardine della politica di Trump, quello su cui ha giocato e vinto le elezioni del 2016: l'immigrazione e il muro con il Messico per bloccarla. Nonostante le pressioni della Casa Bianca, sono stati ben 12 i senatori repubblicani che si sono schierati con i democratici per bocciare la dichiarazione di emergenza, ritenuta al di là dei poteri concessi dalla Costituzione al presidente. "Mai nessun presidente aveva chiesto fondi, ottenuto un no dal Congresso e usato quindi il National Emergencies Act del 1976 per ottenerli e spenderli lo stesso" afferma il senatore repubblicano Lamar Alexander, ricordando che sono stati i padri fondatori a dare al Congresso l'autorità di approvare tutte le spese in modo che il presidente non avesse troppo potere.

Intravedendo una possibile sconfitta, Trump ha cercato nei giorni scorsi di limitare i danni e cambiare la logica e la dialettica del voto, facendo leva sulla lealtà al presidente. Mai suoi sforzi sono caduti nel vuoto, indicando anche spaccature all'interno del partito repubblicano, finora compatto in Senato sotto la guida del leader Mitch McConnell. La bocciatura del Congresso, a prescindere dal veto di Trump, potrebbe avere come effetto immediato quello di dar il via a una serie di azioni legali in cui si accusa l'emergenza nazionale di essere frutto di una flagrante violazione della separazione dei poteri prevista dalla Costituzione. Per Trump si intravedono quindi nuove battaglie legali.