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MONDO

Dopo il golpe

Uomini di Hlaing nell'ambascia del Myanmar a Londra. Usa colpiscono la produzione statale di gemme

La giunta militare, al potere in Myanmar dal 1 febbraio, depone l'ambasciatore contrario al golpe. Arrestato uno tra i principali attori del Paese, intanto i militari hanno pubblicato una lista di circa 120 personaggi dello spettacolo ricercati. Il bilancio delle vittime dall'inizio delle proteste sfiora quota 600 

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Gli Stati Uniti hanno varato sanzioni contro la società di stato della Birmania per la produzione delle gemme, un'industria che è fonte di una delle principali entrate dello Stato. Lo ha reso noto il Dipartimento al Tesoro Usa, spiegando che tutti gli asset della Gems Enterprise, che gestisce le miniere e commercializza pietre preziose, saranno bloccati e ogni transazione con la società sarà vietata.

Il ministero degli Esteri britannico ha detto intanto di essere stato informato dalle autorità del Myanmar della fine del mandato dell'ambasciatore nel Regno Unito, estromesso ieri sera dalla sua rappresentanza dall'addetto militare. "Dobbiamo dunque accettare la decisione presa dal governo birmano in merito alle funzioni di Kyaw Zwar Minn", ha detto il ministero in un comunicato.

Kyaw Zwar Minn ha trascorso la notte in auto dopo che ieri è stato bloccato fuori dalla sede diplomatica, occupata da militari della giunta birmana. Il diplomatico in precedenza aveva chiesto il rilascio della leader deposta nel colpo di stato militare del 1 febbraio e sollevato preoccupazioni per il futuro della nazione.

Arrestato uno tra i principali attori del Paese
Uno tra i principali attori birmani, il 24enne Paing Takhon, sostenitore delle proteste anti-golpe, è stato arrestato oggi dalle forze di sicurezza del Paese: lo riportano i media locali, secondo cui la giunta sta dando la caccia in questi giorni a oltre 100 personalità dello spettacolo che si sono schierate contro i militari.   Paing Takhon, che oltre a partecipare alle proteste personalmente era anche attivo sui social prima che le autorità chiudessero i suoi account, è stato arrestato mentre si trovava a casa di sua madre nell'area di North Dagon a Yangon. Intanto, i militari hanno pubblicato una lista di circa 120 personaggi dello spettacolo ricercati.

Il bilancio delle vittime sfiora quota 600
Il bilancio dei morti dall'inizio delle proteste anti golpe in Birmania ha sfiorato ieri quota 600:  lo riporta l'Associazione per l'assistenza ai prigionieri politici (Aapp). Secondo l'organizzazione non profit per la difesa dei diritti umani basata in Thailandia, nella giornata di mercoledì sono state uccise 12 persone, mentre altre cinque che avevano perso la vita nei giorni scorsi ma non erano state conteggiate sono state aggiunte al totale: i nuovi dato portano il totale delle vittime a quota 598. Attualmente, inoltre, 2.847 persone sono in carcere.