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ECONOMIA

Investimenti verranno "migliorati in termini quantitativi e qualitativi"

Nadef, Gualtieri: stime prudenti, Pil livelli pre Covid nel 2022.Tasse non aumenteranno

"Stiamo valutando un ulteriore prolungamento della moratoria sui crediti" per le imprese ha detto il ministro dell'Economia in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef) davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato

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Il quadro programmatico che vede il Pil al +6% nel 2021, 3,8% nel 2022 e 2,5% nel 2023, è un"andamento che consentirà di ritornare a livelli pre covid nel terzo trimestre 2022: si tratta di stime piuttosto prudenti basate su un moltiplicatore contenuto e che non considerano le riforme del Pnnr né l'impatto del piano sul contenimento degli interessi sul debito". Così il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef) davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

"La richiesta di scostamento è coerente con la conferma da parte della commissione della general escape clause anche per il 2021 che consente agli stati membri di perseguire politiche di sostegno mirate e temporanee preservando la sostenibilità di bilancio a medio termine. Il maggiore spazio di bilancio servirà a realizzare le misure aggiuntive di sostegno all'economia e di rilancio della crescita economica. L'insieme delle misure contenute nella legge di bilancio determinerà nel 2021 un'espansione fiscale valutabile in 1,3 punti percentuali di Pil, circa 24 miliardi di euro, che porteranno l'obiettivo di deficit al 7%" ha spiegato Gualtieri.

"Tale espansione si andrà riducendo nel 2022 - ha aggiunto - per consentire una graduale riduzione del deficit.Questi effetti sarà poi rafforzato dall'azione del Pnrr che avrà un impatto crescente e positivo sul Pil per tutto il triennio".

Il governo punta sugli investimenti che verranno "migliorati in termini quantitativi e qualitativi". Questi interventi nell'arco temporale 2021-23, ha sottolineato Gualtieri, "seguiranno un trend crescente che li porterà dal 2,3% al 4%" del Pil e "consentiranno di riportare gli investimenti a livelli superiori precedenti al 2008 e alla media Ue".

Riforma fiscale in triennio. Da 2021 assegno unico figli. Tasse non aumenteranno
Il governo punta a "un'ampia riforma fiscale nel triennio 2021-2023 che sarà introdotta con una legge delega che si legherà all'altra riforma che vogliamo adottare già dal 2021 e che stiamo approfondendo, ovvero la legge delega che riguarda l'assegno unico universale per i figli". E a proposito di tasse il ministro ha ribadito: "Le tasse non aumenteranno l'anno prossimo ma diminuiranno. A regime per 12 mesi la riduzione sostanziale dell'Irpef, attraverso l'estensione annuale del taglio del cuneo, e la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, sono due elementi aggiuntivi che determineranno la riduzione delle tasse l'anno prossimo", ha spiegato Gualtieri  sottolineando che  "la maggiore espansione di bilancio non significa aumento delle tasse ma del deficit".

Anche la riforma fiscale "punta a una riduzione fiscale che noi intendiamo realizzare nel triennio perché sarà composta di vari moduli, ma il modulo principale cioè quello della riforma dell'Irpef vogliamo che sia operativo dal 1 gennaio 2022"."Stiamo valutando l'ulteriore prolungamento della moratoria dei crediti (per le pmi ndr) che attualmente scade il 31 gennaio e con la Commissione europea cosa del Temporary framework verrà prorogato il prossimo anno" ha detto il ministro dell'Economia.

Proroga moratoria crediti
Stiamo riflettendo e valutando un ulteriore prolungamento della moratoria sui crediti" per le imprese "che scade attualmente il 31 gennaio", ha inoltre detto Gualtieri.