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POLITICA

Il discorso del Presidente alle Alte Cariche dello Stato

Napolitano: "Procedere con le riforme, voto anticipato fa perdere tempo"

Presenti al Quirinale Renzi, ministri e i presidenti di Camera e Senato. Sullo sfondo le imminenti dimissioni del Capo dello Stato che a gennaio lascerà. Oltre le riforme, al centro del discorso disoccupazione, crisi economica ed Europa

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Giorgio Napolitano
“I problemi dell’Italia non sono separabili dal contesto europeo”. Inizia con un richiamo all’Europa quello che ogni probabilità sarà l’ultimo discorso di auguri del Presidente Giorgio Napolitano alle alte cariche dello Stato. Arriveranno infatti verosimilmente alla fine del semestre europeo a presidenza italiana, e cioè a gennaio prossimo, le già anticipate dimissioni del Capo dello Stato che, dopo nove anni al Quirinale, darà il suo addio.

Non solo Europa però nell’intervento di Napolitano che ha voluto lodare l’impegno dei parlamentari e del Parlamento e mettere ancora una volta l’accento sulla necessità di portare a termine le riforme. Anche per dare un nuovo impulso a quell’economia che ancora nel 2014 il Presidente descrive come “non felice”. 

Senza accennare direttamenete alle sue dimissioni, Napolitano ha tracciato quindi un bilancio dell'anno che si sta per concludere, sottolineando i temi di tensione sociale che si rilevano nel Paese ed invitando i sindacati a perseguire l'unità al loro interno e il dialogo nei rapporti tra questi e le istituzioni.

Un discorso, quello del Presidente, apparso quasi come un endorsement per il governo di cui Napolitano ha lodato il lavoro proprio sulle riforme.

Il testo integrale del discorso di Napolitano

Europa e semestre 'italiano'
Sul semestre italiano di presidenza dell'Ue, Napolitano ha sottolineato: "Il governo italiano, partendo dall'accurato lavoro preparatorio del governo precedente, ha potuto operare validamente e con maggior sicurezza per un nuovo corso delle politiche finanziarie e di bilancio dei 28, oltre i limiti divenuti soffocanti e controproducenti dell'austerità". "Tutto richiede continuità istituzionale", quella che "mi sono personalmente impegnato a garantire ancora una volta per tutto lo speciale periodo del semestre di presidenza europea", ha proseguito il Capo dello Stato alludendo alla fine del suo mandato.

Le riforme
Il programma delle riforme del governo Renzi non è più rinviabile: "In Ue ci siamo presentati con le carte in regola per il rispetto dei vincoli. A ciò deve corrispondere, in primo luogo in Parlamento, la massima serietà e saper passare sempre più da parole a fatti per procedere con coerenza e senza battute di arresto sulle riforme". Per questo, ha ammonito Napolitano, sulle riforme "non si dica che c'è precipitazione, che si procede troppo in fretta, si è tornato indugiando per mesi su questioni di riforma in qualche caso individuate da decenni" mentre occorre ricordare che "il superamento bicameralismo non è tic da rottamatori, piuttosto, riflette un bisogno concreto sull'agibilità del processo legislativo".

I sindacati
I sindacati rispettino le scelte, ma serve dialogo, ha ribadito il presidente della Repubblica. "Ci deve preoccupare un clima sociale troppo impregnato di negatività, troppo lontano da forme di dialogo e sforzi di avvicinamento parziale che hanno nel passato spesso contrassegnato le relazioni sociali e politico sociali". Per questo, "ai sindacati per i quali sempre auspico che siano costruttivamente uniti chiedo il rispetto delle prerogative delle decisioni del governo e del Parlamento e uno sforzo convergente di dialogo anche su questioni vitali di interesse generale". E se per Napolitano la riforma del lavoro è una buona cosa, "improvvidi" sono i contrasti nati sull'articolo 18. 

Il voto anticipato
Un passaggio del discorso è stato dedicato all’ipotesi di un ritorno alle urne: "Non possiamo essere ancora il Paese attraversato da discussione ipotetiche, se e quando e come si voglia e si possa puntare su elezioni anticipate" su "scissioni. È solo un confuso agitarsi che torna ad evocare lo spettro della instabilità".

La corruzione
Il Capo dello Stato si è infine soffermato sugli scandali legati alla corruzione: "E' essenziale - ha detto - colpire i soggetti politici coinvolti. Bisogna colpire i bersagli giusti negli intrecci con la criminalità. Solo le generalizzazioni improvvide verso politica vanno evitate perchè fuorvianti".