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POLITICA

Referendum

Napolitano: riforme necessarie, offensivo no per difesa Costituzione

"Grande sobrietà, un po' più di pacatezza e obiettività. Si discuta della riforma, perché è importante. Anzi, necessaria per l'Italia", sottolinea il Presidente emerito della Repubblica

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"Con grande sobrietà e un po' più di pacatezza e obiettività si discuta della riforma, perché è importante e anzi necessaria per l'Italia". È l'invito rivolto dal presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenuto alla presentazione della mostra "Gramsci. I quaderni del carcere ed echi in Guttuso", organizzata alle Gallerie d'Italia.

Napolitano non ha voluto commentare le frasi del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, a proposito del fatto che i veri partigiani dovrebbero votare sì al referendum confermativo sulla riforma costituzionale. "Figuratevi se io mi pronuncio sulle frasi, mi dovrei pronunciare su molte frasi, non solo del ministro Boschi", ha detto Napolitano. "Ci vuole libertà per tutti - ha poi aggiunto - e nessuno può però dire 'io difendo la Costituzione votando no e gli altri non difendono la Costituzione', perché questo mi offende, reca anche a me una offesa profonda".

"Germania egemone? Era Hitler. Non si bestemmi"
"Si è parlato del rischio potenziale, e quasi di una realtà, di un'Europa tedesca o di un'Europa dominata dalla Germania. Io la considero semplicemente una bestemmia, visto che abbiamo vissuto, noi delle generazioni più anziane, il vero disegno di un'Europa tedesca e di un'Europa dominata dalla Germania, che fu un disegno di Hitler e che ha poco a che fare con qualsiasi interpretazione della categoria dell'egemonia - ha detto Napolitano -  si dovrebbe lavorare, e questo è l'auspicio a un'Europa nella quale ci sia una Germania europea senza dover considerare il rischio reale di un'Europa tedesca che era il disegno di Hitler", da attuarsi non con egemonia "ma con ferro e fuoco". 

Gramsci insegna a fare politica con cultura
Gramsci "ci insegna a fare politica pensando, a fare delle scelte politiche sulla conoscenza storica e sulla riflessione culturale e intellettuale". Il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano lo dice a margine della mostra inaugurata alle Gallerie d'Italia 'Gramsci. I quaderni dei carceri ed echi in Guttuso'. Napolitano osserva che la situazione oggi è molto diversa: "Si sente largamente la mancanza di cultura nella politica".

Tornando a Gramsci, il senatore a vita ricorda che senza dubbio fu "un capo di partito ma lasciò non soltanto, come eredità, la sua esperienza di combattente politico ma anche questa grandissima lezione di metodo di cultura e di identificazione tra politica e cultura".