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SCIENZA

Progetto da 150 milioni di dollari

Nasa, primo test superato per il "disco volante" per le missioni su Marte

L'agenzia spaziale ha sperimentato un nuovo sistema di atterraggio pensato per inviare materiali sempre più pesanti sul Pianeta Rosso. Potrebbe essere usato anche per farvi arrivare degli astronauti

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La Nasa testa la tecnologia Ldsd (AP Photo/Damian Dovarganes)
Kauai (Hawaii)
L’aspetto è quello di un disco volante e potrebbe rappresentare un altro passo verso l’invio di uomini su Marte. La Nasa ha testato per la prima volta un nuovo sistema di atterraggio pensato per proprio per missioni sul Pianeta Rosso. È stato chiamato Ldsd, acronimo che sta per Low-Density Supersonic Decelerator (Deceleratore supersonico a bassa densità), e il test è stato considerato un successo.

Obiettivo: inviare materiali più pesanti 
I progetti di esplorazione sempre più complessi imporranno l’invio su Marte di materiali via via più pesanti, ma la tecnologia utilizzata oggi è sostanzialmente la stessa delle sonde Viking degli anni Settanta. Serve dunque un nuovo sistema di atterraggio, che un giorno potrebbe essere usato anche per fare arrivare sulla superficie moduli abitativi e astronauti.

Dalle Hawaii alla mesosfera e ritorno
Il volo sperimentale è stato effettuato nella stratosfera e nella mesosfera, dove le condizioni non sono molto diverse dalle alte quote dell’atmosfera marziana. Il modulo è partito da una base militare alle Hawaii ed è stato portato fino a 36,6 chilometri di altezza con un pallone ad elio. A quel punto ha acceso i motori ed è salito a 55 chilometri di quota, da dove ha iniziato la discesa a quattro volte la velocità del suono.

Un pallone gonfiabile, poi il paracadute 
La caduta è stata immediatamente rallentata dal nuovo sistema. Un pallone rotondo che si è gonfiato intorno al modulo, riducendo la velocità da Mach 4 a Mach 2,5. Poi è stato attivato un enorme paracadute di 34 metri di diametro, che non si è aperto completamente ma che non ha comunque compromesso il buon esito del test.
 
Prossimo test nel 2015
La Nasa ha investito nel progetto circa 150 milioni di dollari. I dati raccolti saranno analizzati nei prossimi mesi. L’agenzia spaziale prevede di effettuare altri due test, il primo dei quali si dovrebbe svolgere nell’estate 2015.