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MONDO

Ue: operazione militare contro i trafficanti

Naufragio, Onu: "Almeno 800 morti". Pm Catania: "Cause: spostamento migranti e collisione"

Secondo la Procura di Catania le cause del naufragio sarebbero lo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, e l'errata manovra dello scafista che ha provocato la collisione con il mercantile King Jacob arrivato per i soccorsi.  Dalla Procura si ribadisce quindi che "risultano pertanto iscritti nel registro delle notizie di reato soltanto il comandante del peschereccio e il componente dell'equipaggio"

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Nave Gregoretti a Catania i superstiti (AP)
Catania
Il naufragio del barcone al largo della Libia sarebbe dovuto a due cause: lo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, e l'errata manovra dello scafista che l'ha portata a collidere con il mercantile King Jacobs che era arrivato per soccorrere i migranti. E' la Procura di Catania a ricostruire la dinamica del naufragio."Nessuna responsabilità- afferma il procuratore Giovanni Salvi - puo' profilarsi, sulla base di quanto emerso, a carico del personale della mercantile che ha doverosamente prestato soccorso e che non ha contributo in alcun modo all'evento fatale". Dalla Procura si ribadisce quindi che "risultano pertanto iscritti nel registro delle notizie di reato soltanto il comandante del peschereccio e il componente dell'equipaggio".

"Non è stato ancora possibile accertare il numero dei morti" perché i superstiti riferiscono di cifre comprese tra i 400 e 950 passeggeri, ma "secondo alcuni sopravvissuti sentiti sulla nave Gregoretti e un report del mercantile portoghese si stima che a bordo del barcone ci fossero circa 850 migranti". Nessuna responsabilità può profilarsi, sulla base di quanto emerso, a carico del personale del mercantile King Jacob che ha doverosamente prestato soccorso e che non ha contribuito all'evento fatale. Lo afferma il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, sull'equipaggio della King Jacob che ha recuperato 28 sopravvissuti nel naufragio al largo della Libia. 

Intanto, continuano le reazioni in vista del vertice straordinario europeo di giovedì sull'accaduto "per affrontare la situazione nel Mediterraneo". Sul tavolo ci sarà anche un piano in dieci punti presentato dal commissario europeo per i Migranti, Dimitris Avramopoulos. Nel testo è previsto anche un aumento dei fondi per l'operazione Triton. Natasha Bertaud, uno dei portavoce della Commissione Ue, ha detto che, per colpire i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo, si pensa ad "un'operazione militare" . Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha annunciato di aver convocato per giovedì un vertice straordinario dell'Ue a Bruxelles 

Il racconto dei sopravvissuti
Il racconto dei sopravvissuti è angosciante: sabato sera, attorno alle 22, hanno raccontato i migranti agli operatori umanitari dell'Unhcr, dal barcone è stato avvistato il mercantile portoghese, che era stato dirottato in zona dalla centrale operativa della Guardia Costiera. A quel punto il tunisino che era alla guida e che è stato fermato ieri sera dalla polizia, avrebbe puntato la prua dell'imbarcazione verso la nave ma, una volta avvicinatosi, avrebbe pilotato senza la dovuta attenzione. "Voleva guidare la barca - hanno raccontato i sopravvissuti - e allo stesso tempo nascondersi tra di noi". Questo atteggiamento del tunisino avrebbe portato il barcone ad urtare la King Jacob. A quel punto a bordo è scoppiato il panico: "Tutti hanno iniziato ad agitarsi - hanno raccontato i migranti - quelli che erano più in basso hanno solo sentito l'urto ma non vedevano niente e volevano salire. Alcuni di quelli che erano sul ponte sono finiti in acqua subito. La barca ha cominciato a muoversi sempre di più e poi si è rivoltata". All'Unhcr i migranti hanno raccontato di esser partiti dalla Libia sabato mattina, attorno alle otto, e hanno sostenuto che a bordo c'erano circa 800 persone confermando, così, i dati dell'Onu.

Sopravvissuti a Catania
La nave Gregoretti della Guardia Costiera con a bordo 27 dei 28 sopravvissuti è arrivata a Catania ieri sera dopo le 23.30. L’altra persona salvata, un 33enne del Bangladesh le cui condizioni di salute erano peggiori degli altri, era già stata ricoverata in ospedale. Sulla nave c'erano anche i due scafisti.

Alfano: fermati i due scafisti
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha dichiarato: "Fermati i due scafisti dell'imbarcazione affondata. Si tratta del comandante dell'imbarcazione, tunisino, e di un suo assistente, siriano. Sulla nave della Capitaneria con a bordo i superstiti del naufragio al largo della Libia  - ha continuato il ministro -  la Polizia ha svolto interrogatori e confronti che hanno consentito alla Procura della Repubblica di Catania di individuare e disporre il fermo dei due", ha spiegato il ministro.

La fermezza dell'esecutivo contro gli "schiavisti"
Il Ministro Delrio, a bordo a rappresentare il governo, ha confermato la notizia dei due fermi, del comandante, un tunisino, e del suo assistente siriano. Il Ministro Alfano aveva anticipato il pronto intervento che sottolinea la fermezza dell'esecutivo - hanno tenuto a dire - contro gli scafisti schiavisti. "Interventi mirati contro un racket criminale di venditori di vite umane", come ha sottolineato il Presidente del Consiglio Renzi, durante la conferenza stampa di ieri accanto al suo omologo maltese. Da Delrio anche il ringraziamento a tutte le persone da 7 giorni impegnate in mare per le operazioni di soccorso.

Sopravvissuti aggrappandosi ai morti 
La nuova destinazione dei migranti, tutti uomini, è il Centro di Prima accoglienza Cala di Mineo, dove riceveranno assistenza. Secondo quanto riferito non ci sono preoccupazioni sulla loro salute fisica, anche se hanno vissuto un’esperienza estremamente difficile da superare dal punto di vista psicologico. Alcuni di loro, almeno un paio, si sono salvati aggrappandosi ai morti per non finire a fondo, urlando con le ultime forze per attirare i gommoni che perlustravano la zona. 

L'emergenza continua 
L'emergenza nel Mediterraneo continua. Secondo il procuratore aggiunto di Palermo, Maurizio Scalia, "sulle coste libiche ci sarebbe circa un milione di migranti pronti a partire". E proprio ieri almeno sei imbarcazioni, con centinaia di persone a bordo, hanno avuto difficoltà .Un Guardacoste delle Fiamme Gialle si è diretto verso Lampedusa con 93 persone soccorse da un mercantile al largo delle coste libiche. Altri interventi sono in corso.
 
Mattarella: "Europa non può volgere testa altrove". Renzi: "Prenderemo gli schiavisti"
L'Italia, impegnata in prima linea nella tragedia degli sbarchi, invoca il sostegno delle istituzioni europee. "L'Europa non può volgere lo sguardo altrove, abbiamo bisogno di più Europa", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando i presidenti dei parlamenti della Ue. Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, oltre a ribadire che l'Italia e Malta non possono da sole farsi carico delle tragedie degli sbarchi, ha aggiunto: "Il nostro Paese non può permettere il commercio di vite umane. Andremo a prendere gli schiavisti".