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ITALIA

L'Italia e i migranti

Nave Diciotti, continua lo stallo nel porto di Catania. La Commissione UE: "Le minacce non aiutano"

Tensione in mattinata, con notizie che si rincorrevano sulla possibile proclamazione di uno sciopero della fame da parte dei migranti sulla nave. Poi l'annuncio che tutto sarebbe rientrato. "Immigrati della #Diciotti in sciopero della fame? Facciano come credono. In Italia vivono 5 milioni di persone in POVERTÀ assoluta", scrive su twitter il ministro dell'Interno Salvini. Boldrini: "Salvini sia uomo, li faccia scendere"

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Il caso Diciotti resta sotto i riflettori anche oggi e ancora non si vede una concreta via di uscita dal lungo stallo che ha per teatro il porto di Catania. Le associazioni del Tavolo Asilo in una lettera aperta chiedono 'con urgenza al Governo italiano di autorizzare lo sbarco delle 150 persone ancora a bordo della nave Diciotti'. Dall'Europa intanto è secca la risposta al governo italiano che con Di Maio ieri ha ipotizzato di non pagare la sua quota all'Ue se non si trova una soluzione sugli sbarchi: 'le minacce in Europa non portano da nessuna parte. Il modo in cui l'Europa funziona è la cooperazione e non le minacce'. Cresce la tensione tra i migranti a bordo della Diciotti in porto a Catania. Il senatore Faraone denuncia: 'fermate le visite ed è un corso uno sciopero della fame. Da Berlino viene tesa una mano: Il portavoce della Merkel ribadisce la posizione tedesca: 'tutti gli Stati devono collaborare e si deve arrivare a una soluzione comune'. Di Maio stamane ribadisce: 'non ci facciamo mettere i piedi in testa'. Quello in corso oggi a Bruxelles con gli sherpa di 12 Paesi 'non è stata organizzata per risolvere il caso Diciotti, ma per trovare 'soluzioni europee' sugli sbarchi, sulla base della cooperazione e della solidarietà tra Stati membri', è detto.

Tensione in mattinata, poi torna la calma
Tensione in mattinata, con notizie che si rincorrevano sulla possibile proclamazione di uno sciopero della fame da parte dei migranti sulla nave. Poi l'annuncio che tutto sarebbe rientrato.  "La situazione sulla nave Diciotti è tornata fortunatamente alla normalità. Dalle 15 riprendono le visite a bordo. È quanto mi ha riferito al telefono il contrammiraglio Martinez", scrive su Twitter il senatore del Pd, Davide Faraone. 





Salvini: "Scioperodella fame dei migranti? Ci sono tanti italiani poveri"
"Immigrati della #Diciotti in sciopero della fame? Facciano come credono. In Italia vivono 5 milioni di persone in POVERTÀ assoluta (1,2 milioni di BAMBINI) che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari. #primagliitaliani". Cosi' il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Twitter.





Boldrini: "Salvini sia uomo, li faccia scendere"
"Dimostri di essere uomo, facci scendere queste donne". L'appello, rivolto al vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno Matteo Salvini, arriva dalla deputata Leu ed ex presidente della Camera Laura Boldrini, a proposito dei migranti che sono sulla nave Diciotti, bloccata nel porto di Catania. "Vengono da esperienze molto difficili- dice Boldrini ai microfoni di Sky- a volte drammatiche, in Libia. Specialmente le ragazze: sono tutte giovani, 18, 19 20 anni. Sono 11 ragazze. Allora chiedo al ministro Salvini, da padre: potrebbero essere sue figlie, almeno faccia scendere queste donne, ministro Salvini, dimostri di essere uomo".

La commissione UE: "Minacce non risolvono"
"Le minacce non aiutano a trovare le soluzioni". Lo hanno detto i portavoce della Commissione Europea al briefing di mezzogiorno rispondendo alle domande dei giornalisti sul caso Diciotti, mentre è in corso a Bruxelles la riunione fra gli sherpa di 12 paesi, fra cui l'Italia, per trovare una soluzione durevole alla questione degli sbarchi dei migranti. "La commissione lavora intensamente per trovare una soluzione per la Diciotti" -hanno detto i portavoce - "in Europa le minacce non servono a niente, l'unico modo di risolvere questioni in Europa è lavorare insieme in maniera costruttiva. Sono gli stati membri che devono trovare una soluzione e la commissione li aiuta a trovare un terreno comune. Lo facciamo sempre e anche in questo caso concreto".

Riunione sherpa non per caso Diciotti
La riunione degli sherpa è "un meeting informale, non è un incontro in cui verranno prese decisioni ma in cui si cercheranno soluzioni", hanno precisato i portavoce, spiegando che si tratta di trovare "una soluzione, durevole e strutturale" alla questione dei migranti, ma "non è un incontro specifico sul caso Diciotti". Infine alle domande su cosa dovesse succedere se l'Italia dovesse interrompere il pagamento dei contributi Ue, il portavoce ha risposto che una cosa del genere "non è mai accaduta sinora".

Moavero: da Ue ci saremmo aspettati più sostegno, se ne facciano carico 
La nave Diciotti "ha agito salvando quasi duecento persone e mostrando la prontezza umanitaria del
nostro paese: ci saremmo aspettati un'effettiva e più rapida collaborazione degli altri Stati Ue per arrivare, il prima possibile, alla soluzione migliore". E' quanto in un'intervista a ilsussidiario.net ha affermato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che oggi parlerà al Meeting di Rimini su
Italia, Europa e sviluppo.   "Credo che sia giusto che l'Unione e i suoi Stati membri, nell'ottica di uno sforzo congiunto, li prendano in carico per verificare, speditamente, chi ha diritto all'asilo e chi può ricevere un'offerta di lavoro. Idealmente e ove possibile, queste verifiche vanno fatte gia' nei Paesi piu' prossimi a quelli d'origine o gia' in quest'ultimi". 
 
"Sono convinto - ha sottolineato Moavero - che per gestire i flussi migratori occorra spostare
l'attenzione dalla foce (gli sbarchi) alla sorgente, vale a dire ai paesi d'origine. Qui l'Unione deve investire, e tanto, per portare pace e democrazia, nonché per migliorare le condizioni socio-economiche ed eliminare le cause che inducono a lasciare la propria terra natale". Per quanto riguarda invece i paesi "è indispensabile un'azione Ue, a fianco delle agenzie Onu, per assistere i migranti lungo i drammatici esodi verso il nostro continente e ove possibile, aiutarli a rientrare".

Di Maio: niente Italexit, ma mai più piedi in testa
La minaccia di non pagare più i contributi all'Unione europea se Bruxelles non si fara' carico del problema dei migranti bloccati sulla Diciotti non portera' a un Italexit ma fissa con chiarezza un punto: l'Italia non intende più farsi mettere i piedi in testa sull'immigrazione. "Il governo", ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, rispondendo a una specifica domanda ad Agora' Estate, "non sta dicendo che non vuole fare la sua parte, ma non vogliamo essere presi in giro. Che segnale diamo abbassando la testa? Significa farsi mettere i piedi in testa. I cittadini ci chiedono di far rispettare l'Italia". Il governo ha aggiunto il capo politico del M5s, "non sta cercando un casus belli per litigare con l'Ue: se ci danno un segnale di apertura finisce lì"   Di Maio si è soffermato anche sulla posizione del presidente della Camera, Luigi Fico, che ha chiesto al governo di far sbarcare i migranti. "Fico, come presidente della Camera", ha osservato, "ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione, ma il governo è compatto sulla linea di Conte: l'Europa batta un colpo". Molto duro il giudizio sull'opposizione. "Oggi", ha tagliato corto Di Maio, "va a fare le sfilate a Catania chi ha fatto diventare l'immigrazione un bubbone. Non dovrebbero farci la lezioncina ma chiedere scusa agli italiani".
 


 
Garante detenuti invia informativa a procure
La visita di una delegazione del Garante nazionale dei detenuti sulla nave Diciotti ha confermato le preoccupazioni per i rischi di violazione di norme nazionali e sovranazionali. Per tale motivo il Garante ha inviato una informativa su quanto riscontrato alle Procure di Agrigento e di Catania, che hanno aperto dei fascicoli relativamente alla vicenda Diciotti, per le loro opportune valutazioni. Data la situazione e in considerazione delle esigenze di trasparenza, le lettere sono state pubblicate sul sito web (www.garantenpl.it). "Desideriamo esprimere ancora una volta, comunque, il ringraziamento al Comandante della nave Diciotti Massimo Kothmeir e a tutto l'equipaggio per il grandissimo impegno profuso per cercare di rendere meno difficile e doloroso il prolungato soggiorno a bordo di un natante attrezzato per il salvataggio in mare e il trasporto veloce a terra e non certamente per ospitare per giorni decine di persone - si legge in una nota del Garante - Con il Comandante, nel corso della visita la delegazione ha avuto un approfondito colloquio che, come prassi di lavoro del Garante nazionale, riveste carattere di riservatezza. Spiace constatare che altra persona, ammessa per cortesia al colloquio, abbia riferito alla stampa alcuni elementi di tale incontro".

Unhcr e Oim a governo: "Fateli sbarcare"
L'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e l'Oim, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni esortano il governo italiano a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave costiera italiana Diciotti a sbarcare. "Accogliamo con favore gli sforzi compiuti dalla Guardia Costiera italiana nel salvare la vita di questi uomini, donne e bambini, ma è necessaria una risoluzione urgente a questa impasse", dichiara Roland Schilling, vice rappresentante regionale dell'Unhcr a Roma.

"Molti tra coloro che sono a bordo potrebbero aver bisogno di protezione internazionale e hanno già affrontato esperienze incredibilmente traumatiche". Alcune persone vulnerabili - tra cui 17 persone bisognose di assistenza medica e 27 minori non accompagnati - hanno già avuto il permesso di lasciare la nave per motivi umanitari, mentre 150 passeggeri - tutti adulti - restano attualmente a bordo della Diciotti, attraccata nel porto siciliano di Catania dal 20 agosto. Pur accogliendo con favore la decisione dell'Italia di consentire lo sbarco ad alcune delle persone più vulnerabili, si legge nella nota congiunta di Unhcr e Oim, resta fondamentale consentire a tutti coloro che rimangono sulla nave di sbarcare in quanto i loro bisogni umanitari non possono essere pienamente soddisfatti a bordo.

"I migranti che arrivano dalla Libia sono spesso vittime di violenze, abusi e torture, le loro vulnerabilità dovrebbero essere tempestivamente e adeguatamente identificate e affrontate" aggiunge Federico Soda, direttore dell'ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Oim e capo di missione per l'Italia e Malta. Secondo le organizzazioni, senza meccanismi di sbarco tempestivi e prevedibili insieme a forti dimostrazioni di solidarietà per le persone soccorse, potrebbero esserci dei ritardi nel rispondere alle richieste di soccorso - mettendo potenzialmente a repentaglio la sacralità del principio del salvataggio in mare. Per questo la solidarietà, il sostegno e la collaborazione europei sono diventati più importanti che mai. Negli ultimi mesi, l'Unhcr e e l'Oim hanno chiesto un accordo regionale per il salvataggio e lo sbarco delle persone in difficoltà nel Mar Mediterraneo.