Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Nave-Open-Arms-verso-la-Spagna-migranti-toninelli-immagini-morti-terribili-ci-convincono-ad-andare-avanti-non-dobbiamo-piu-farli-partire-d0583d53-53b6-4999-a3b5-5f6bb761328a.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Migranti

Nave Open Arms verso la Spagna.Toninelli: "Immagini morti terribili, non dobbiamo più farli partire"

La nave Open Arms è in viaggio verso la Spagna dopo il duro scontro con il ministro dell'Interno Salvini. La Guardia Costiera libica - tirata in ballo dalla Ong - replica: noi salviamo vite umane. Moavero intanto - conferma la Farnesina - scrive alla Mogherini e ribadisce che l'Italia non è l'unico porto sicuro per la missione Sophia. Oggi riunione tecnica a Bruxelles. Nave tunisina bloccata con 40 migranti: stop a sbarco da Italia e Malta. Naufragio a largo di Cipro: 16, morti, 30 dispersi. Lo riferiscono media turchi

Condividi
Resta alta la tensione sul capitolo migranti dopo il violento scontro di ieri tra la Open Arms e il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini. Quest'ultimo aveva invitato - dai suoi profili social -  due navi Ong spagnole a non approdare in Italia: "I nostri porti li vedono in cartolina". Open Arms aveva preso atto del nuovo ultimatum del governo italiano per poi - nel primo pomeriggio - postare sul profilo social un video in cui si racconta che la Guardia costiera libica in una operazione di salvataggio ha lasciato morire una donna e un bambino. E che solo grazie al loro intervento, un altro donna, Josephine, rimasta aggrappata ad una tavola per 48 ore. è stata tratta in salvo. Da qui, lo scontro si è fatto sempre più serrato. Salvini - si affida ancora ai social - e replica, parlando di "bugie, addirittura di fake news". Quelle immagini non lasciano indifferente il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Tonineli, che questa mattina dagli studi di Rainews24, le definisce "terribili" , ma proprio per questo "ci devono convincere ad andare avanti, noi non dobbiamo più farli partire i barconi della morte".





Toninelli invoca - per non farli partire - la creazione "di centri di transito in Libia in condivisione con l'Unhcr e gli altri Paesi" e ha insistito sul fatto che "le persone devono essere salvate ma poi ricollocate".  Poi aggiunge: - "Noi salviamo vite umane, la nostra Guardia costiera ne ha salvate tantissime e continueremo a farlo. Ma non possiamo da soli. Apriamo i porti quanto tocca noi, quando non tocca a noi sono gli altri paesi che devono aprirli".

Il ministro aggiunge: "Non possiamo dimenticare che la Guardia costiera libica ha salvato 158 persone ieri, e quella Guardia costiera nasce anche grazie all'Italia. Nell'immediato stiamo dando loro altre dodici motovedette, significa intervenire prima e salvare vite umane". Toninelli ha riconosciuto che esiste un problema di rispetto dei diritti umani per i migranti che transitano in Libia: "Ho incontrato l'Unhcr (l'organizzazione dell'Onu che si occupa di rifugiati) che sono presenti in Libia, serve un controllo per mantenere livelli di umanità". 

Bonafede: Italia controlla che tutto avvenga nel rispetto dei diritti umani
Sulle operazioni di salvataggio effettuati dalla Guardia costiera libica, da Agorà, il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, sottolinea che il nostro governo, effettua i dovuti accertamenti, quando rientra nella sua competenza, e vigila che tutto si svolga nel pieno rispetto dei diritti umani. E aggiunge: "il concetto di fiducia a livello di rapporti diplomatici con l'estero è un concetto che va applicato ai fatti".  

Guardia Costiera libica: noi salviamo vite umane
La Guardia Costiera e la Marina libica tirate in ballo da Open Arms rivendicano il loro operato respingendo le accuse . "La Guardia costiera salva vite umane, negli anni passati ha salvato più di 80mila persone - afferma una nota diffusa su Facebook dal portavoce della Marina, Ayoub Qasem - nonostante la carenza di equipaggiamenti e le condizioni difficili".

"La Marina libica e la Guardia costiera negano le accuse della ong spagnola Proactiva Open Arms a proposito degli ultimi eventi", esordisce il comunicato, precisando che "sono stati salvati 165 migranti illegali" nel quadro di "un'operazione condotta con grande professionalità e nel rispetto dei protocolli internazionali riguardo il salvataggio di persone in mare". La nota sottolinea come sulla motovedetta fosse presente "una giornalista tedesca, testimone di ciò che è accaduto, che ha preparato un servizio sulla questione per il canale N-Tv". Il reportage di Nadja Kriewald dovrebbe essere trasmesso
venerdì prossimo. 

"Non è nostra abitudine lasciare vite umane in mezzo al mare, la nostra religione ce lo proibisce - prosegue il comunicato - Tutto ciò che è successo e succede, i disastri in mare sono causati dai trafficanti, interessati solo al guadagno, e dalla presenza di ong irresponsabili come questa". "La Guardia Costiera - conclude la nota - cerca con tutti i mezzi che ha a disposizione di fare il massimo per salvare vite umane e non ha altri interessi al di fuori della Patria e dei principi dell'umanità".

Moavero: Italia non unico porto per missione Sophia
La Farnesina intanto conferma che il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha fatto pervenire stamani al Vice Presidente della Commissione e Alto Rappresentante, Federica Mogherini - conformemente a quanto anticipato ieri - una lettera in cui viene indicato che da parte italiana non vengono più ritenute applicabili, anche alla luce delle conclusioni del Consiglio Europeo del 28 giugno, le attuali disposizioni del “piano operativo” della missione Eunavformed Sophia, che individuano esclusivamente l’Italia come luogo di sbarco dei migranti che vengono soccorsi dalle proprie unità.

Il Ministro Moavero ha conseguentemente dato istruzioni al Rappresentante italiano al Comitato Politico e di Sicurezza perché alla riunione di oggi sollevi la questione della necessità della modifica del “piano operativo” di Eunavformed Sophia per la parte relativa all’individuazione del porto di sbarco.

Open Arms diretta verso coste spagnole
"Abbiamo deciso di dirigere la nostra nave verso le coste spagnole". Lo ha annunciato la ong spagnola Proactiva Open Arms, che ha chiesto al centro di coordinamento della guardia costiera spagnola di assumere il controllo dell'operazione svolta ieri nel Mediterraneo, nella quale ha salvato una donna alla deriva in mare da due giorni e recuperato i corpi senza vita di una donna e un bambino. La ong ha spiegato che la richiesta "è dovuta al fatto che riteniamo che lo sbarco in un porto italiano" assegnato dalle autorità alle 23.04 di ieri con una comunicazione da Catania presenti molti fattori critici". Il primo, spiega Open Arms, "è rappresentato dalle dichiarazioni del ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, che ha definito 'bugie e insulti' i documenti che abbiamo offerto attraverso la pubblicazione delle immagini tragiche della zona di mare dove in precedenza era intervenuta la guardia costiera libica".

Allo stesso modo, continua la ong spagnola, "risulta incomprensibile" la disponibilità italiana ad accogliere la donna "salvata in un grave stato di ipotermia" accompagnata dal rifiuto di ricevere i due cadaveri recuperati. Inoltre, l'annuncio di una "contro indagine" sugli eventi accaduti in mare "fa temere per la protezione della donna sopravvissuta e la sua completa libertà di testimoniare in condizioni di tranquillità e sicurezza".

Salvini: Open Arms ha qualcosa da nascondere?
Salvini si interroga sulla decisione di Open Arms di recarsi in Spagna. E dal profilo twitter attacca: "hanno forse qualcosa da nascondere?".




Tunisia no sbarco nave con 40 migranti. Stop anche da Italia e Malta.
Mentre Open Arms si sta dirigendo verso la Spagna, dopo la chiusura italiana, una nave tunisina del gas, che ha salvato una quarantina di migranti, si trova a largo della Tunisia da diversi giorni. L'equipaggio fa sapere che Tunisia, Italia e Malta gli hanno negato l'attracco nei loro porti.

Orfini: barbarie senza fine
Sulla vicenda è subito intervenuto il Presidente nazionale dell'Assemblea del Pd, Matteo Orfini che con un tweet dice: "Un'altra nave, la #Sarost5, vaga da giorni per il mare dopo aver salvato 40 migranti. I viveri stanno finendo, a bordo ci sono anche un ferito e una donna incinta. Ma Malta, Tunisia e Italia non consentono l'approdo. La barbarie continua. #apriteiporti”. 

Affonda barcone a largo i Cipro: 16 morti, 30 dispersi
Si apprende intanto di un ennesima tragedia del mare. Un barcone su cui viaggiano 160 migranti è affondato a largo delle coste di Cipro. Sono stati recuperati finora 16 corpi. Le operazioni di soccorso sono in corso. Lo riferiscono media turchi.