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MONDO

Tensione

Nave Usa nel Mar Cinese Meridionale, Pechino protesta

Il cacciatorpediniere Uss Dewey ha transitato entro 12 miglia da una delle isole artificiali realizzate dalla Cina nelle acque Spratly, contese nel Mar Cinese Meridionale. L'operazione, prima di questo genere per l'amministrazione Trump, persegue la "libertà di navigazione" nelle acque contese

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"L'esercito cinese ha presentato una protesta ufficiale agli Stati Uniti", ha detto un portavoce del Ministero della Difesa cinese Ren Guoqiang dopo che un cacciatorpediniere americano ha violato la "sovranità indiscussa" di Pechino sulle isole Spratly e sulle acque circostanti. Due navi della Marina hanno individuato quella degli USA nei pressi di una catena dell'isola rivendicata dalla Cina nel Mar Cinese Meridionale. "L'azione dell'esercito americano - continua Guoqiang - esibendo un'azione di forza e promuovendo la militarizzazione regionale, avrebbe potuto facilmente portare ad un incidente marittimo o aereo".

Il cacciatorpediniere Uss Dewey si è addentrato entro le 12 miglia da una delle isole artificiali realizzate dalla Cina nelle acque Spratly. Pechino ha alzato la voce e ha inviato due navi da guerra, due fregate, per mettere in guardia e allontanare la Dewey. "L'azione rilevante intrapresa dalla nave Usa mina la sovranità della Cina e i suoi interessi di sicurezza", così il portavoce del ministro degli Esteri, Lu Kang, ha commentato la vicenda. L'operazione svolta dagli USA, prima di questo genere per l'amministrazione Trump, sarebbe volta a sancire la "libertà di navigazione" nelle acque contese. Stando a fonti americane, l'imbarcazione ha navigato "a meno di 12 miglia nautiche" da un isolotto nell'arcipelago Spratly, il Mischief Reef.

La Cina rivendica la maggior parte del Mar Cinese Meridionale, incluse le aree vicine alle coste di diversi Paesi. Isolotti artificiali e potenziali basi militari su piccoli scogli sono stati costruiti da Pechino. Gli Stati Uniti, dal canto loro, si oppongono all'annessione di questi isolotti e desiderano una soluzione diplomatica. Le operazioni per la libertà di navigazione non sono rivolte né a "un solo Paese", né "a una sola zona": durante il 2016 - rivela il Pentagono - gli USA hanno condotto operazioni simili nei confronti di "22 Stati costieri, tra cui numerosi alleati e partner". Per le relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina si tratta di "un passaggio critico, ma invitiamo la parte americana ad agire per lo sviluppo delle mutue e benefiche relazioni", ha concluso il portavoce del ministro della Difesa Gouqiang.