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MONDO

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Nigeria, negoziati con Boko Haram per liberare le studentesse rapite

Quattro incontri si sarebbero tenuti a metà agosto ad Abuja con due capi dei miliziani. I terroristi avrebbero fornito una lista di 30 comandanti da liberare

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Funzionari del governo nigeriano e della Croce rossa internazionale avrebbero avuto colloqui con i miliziani di Boko Haram per negoziare uno scambio di prigionieri e liberare le oltre 200 studentesse rapite dal gruppo terroristico nell'aprile scorso. Lo ha riferito una fonte alla Cnn, sottolineando che quattro incontri con due capi dei miliziani si sarebbero tenuti ad Abuja a metà agosto.

I terroristi avrebbero fornito una lista di 30 comandanti del gruppo islamista, detenuti in Nigeria, già condannati o in attesa di processo. "I due negoziatori di Boko Haram hanno assicurato alla Croce rossa internazionale e ai funzionari del governo che le ragazze non sono mai state stuprate, né utilizzate come schiave", avrebbe riferito la fonte.

Sarebbe stato lo stesso Boko Haram a cercare lo scambio, ma ci sarebbe disaccordo su alcuni punti tra cui il numero preciso delle ragazze da liberare. Inizialmente infatti il gruppo terrorista avrebbe spinto per lo scambio uno a uno: 30 ragazze libere in cambio di 30 miliziani. 

Un altro punto di scontro sarebbe stata la richiesta del gruppo islamista di incontrare i 30 prigionieri coinvolti nello scambio. Ma la fonte ha riferito che Boko Haram avrebbe avuto contatti con solo sei di questi, tra cui anche Kabiru Sokoto, un alto comandante condannato nel dicembre 2013, responsabile dell'attentato nella chiesa di Madallah avvenuto nel giorno di Natale 2011.