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ITALIA

Respinta la richiesta di sospensione avanzata dalla difesa

Processo No tav, il 13 giugno udienza con i testimoni

Ammessi come parte civile la presidenza del Consiglio dei ministri, il Sindacato autonomo di polizia (SAP) e la LTF, società responsabile dei lavori preliminari della Tav

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Torino
È ripreso questa mattina, nell’aula bunker del carcere delle Vallette di Torino, il processo per terrorismo contro i quattro attivisti No Tav che il 14 maggio 2013 assaltarono il cantiere di Chiomonte. Presenti in aula una cinquantina di attivisti a cui gli accusati di terrorismo – Niccolò Blasi, Claudio Alberto , Chiara Zenobi e Mattia Zanotti – hanno rivolto un messaggio: “Siamo solidali con voi rimasti fuori, visto che ormai stanno andando tutti dentro”. Gli imputati, nella cella di sicurezza, sono stati poi allontanati per evitare contatti con il pubblico.

Respinta la richiesta della difesa di sospendere il processo
Ad avanzare la richiesta di sospensione del processo l’avvocato Oreste Dominioni, difensore dell’imputato Mattia Zanotti. Per Dominioni il giudizio immediato, richiesto e ottenuto dall’accusa, sarebbe “incostituzionale”. “È  stata abolita illegittimamente l'udienza preliminare – ha dichiarato Dominioni – l'azione penale può essere promossa in questo modo dal pm soltanto sulla base di gravi indizi. Il pubblico ministero, per poter promuovere l'azione penale legittimamente, deve avere il sostegno di una idoneità probatoria, di elementi che fanno ritenere che nel giudizio sia prevedibile che quegli elementi stessi faranno guadagnare al pm una sentenza di condanna". La richiesta, presentata davanti alla Corte d’Assise di Torino, è stata rigettata poiché “manifestamente infondata”. "Il diritto di difesa – ha spiegato Pietro Capello, presidente della Corte – non viene compresso in quanto l'interrogatorio e le dichiarazioni che l'imputato può rendere in sede di riesame gli consentono di esercitare validamente il diritto di difesa, come egli può richiedere il giudizio abbreviato. In sintesi, la nostra Costituzione prevede da un lato la doverosa parità del contraddittorio tra le parti al dibattimento e dall'altro la necessità di una ragionevole durata del processo".
 
Le parti civili
Questa mattina il processo è ripreso con l'ammissione, come parti civili, della presidenza del Consiglio dei ministri, del sindacato di polizia (Sap) e della Ltf, società responsabile dei lavori preliminari della Tav. Per il Sap si tratta di una “vittoria storica” poiché, come dichiarato dall’avvocato Pierfranco Bertolino, si tratta “dell’unico sindacato di polizia italiano ammesso come parte civile nel processo a carico dei  quattro No Tav accusati di terrorismo”. Non si tratta comunque della prima volta, il Sap si era già costituito parte civile nel 2011, sempre in un processo contro i No Tav accusati delle devastazioni in Val di Susa. “Presto – ha dichiarato Gianni Tonelli, segretario generale del Sap – annunceremo altre iniziative importanti legate a Torino e alla Val di Susa”.

Il 13 giugno udienza con i testimoni
Il processo ai quattro attivisti No Tav accusati di attentato con finalità terroristiche per l'assalto al cantiere Tav del 14 maggio 2013 entrerà nel vivo dalla prossima udienza, quando si inizieranno a sentire i primi testimoni. L'udienza di oggi  si è conclusa con la fissazione dei primi testimoni che i pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino chiameranno a deporre a partire dall'udienza del 13 giugno. Si tratta per lo più di uomini delle forze dell'ordine e di operai presenti all'interno del cantiere la notte dell'assalto.

Le dichiarazioni di Erri De Luca
Nel giorno della ripresa del processo contro i No Tav torna a parlare lo scrittore Erri De Luca, intervistato da Repubblica. ''Non ho mai fatto l'esaltazione del sabotaggio. Ho semplicemente detto che quell'opera in Val di Susa va sabotata e per diverse ragioni che tutti conoscono bene – sottolinea lo scrittore napoletano accusato di istigazione al sabotaggio – Non posso discutere le mie opinioni in un aula di tribunale. Quello che sta succedendo a Torino lo considero un abuso. Sono pronto a discutere dovunque, a confrontarmi con chiunque ma non nel ruolo di imputato”.
Proprio ieri mattina diversi attivisti No Tav, in presidio davanti al Tribunale di Torino, hanno recitato alcuni brani di De Luca. Intanto in aula di svolgeva l’udienza preliminare del processo a suo carico. Lo scrittore ha deciso di non presentarsi poiché si tratta di un’udienza a porte chiuse. Si presenterà in caso di rinvio a giudizio, decisione che verrà presa il prossimo lunedì.