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MONDO

Maratona negoziale

Nucleare iraniano, rush finale a Losanna. Oggi scade il termine per l'accordo

Intesa che sembra a portata di mano ma secondo il Nyt Teheran sarebbe contraria a trasferire l'uranio in Russia. Kerry cancella gli impegni negli Usa per restare al tavolo. Ira di Israele che dice: "Peggio di quel che pensavamo"

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Corsa contro il tempo a Losanna, in Svizzera, per chiudere l'accordo sul programma nucleare iraniano. Si tenta la stretta finale prima della scadenza, a mezzanotte, per un accordo quadro tra Teheran e i 5+1.

Al tavolo delle trattative il segretario di Stato Usa John Kerry, i ministri degli Esteri di Germania, Frank-Walter Steinmeier; Francia, Laurent Fabius; Gran Bretagna, Philip Hammond; Russia, Serghei Lavrov e Cina, Wang Yi; oltre all'alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, tenteranno di completare il complesso puzzle dell'intesa con il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif.

Il capo negoziatore iraniano, Abbas Araqchi, ha escluso ieri che Teheran possa accettare di immagazzinare le sue scorte di uranio arricchito all'estero, come richiesto dagli occidentali, definendo l'accordo "complesso" ma comunque  "fattibile". "L'invio all'estero di uranio arricchito non è nel nostro programma, questo è fuori questione", ha affermato riferendosi alla possibiltà di traferirlo in Russia. Per il negoziatore di Teheran, però, l'accordo quadro entro la scadenza di martedì resta "fattibile": "Si sono trovate soluzioni su molti punti e stiamo ancora lavorando su uno o due temi, i colloqui sono nella loro fase finale e sono molto difficili". 

Intesa invece raggiunta su un altro punto, quello del numero delle centrifughe, che l'Iran dovrebbe portare a 6mila dalle circa 10mila oggi in funzione.

"Siamo qui perché crediamo che un accordo si possa raggiungere ma deve essere un'intesa che porta l'atomica fuori dalla portata dell'Iran. Su questo non ci può essere compromesso", ha puntualizzato Hammond, l'ultimo dei ministri dei 5+1 ad arrivare ieri sera a Losanna. E da Losanna, dopo gli incontri della mattina, è partito il ministro russo Lavrov che ha detto di essere comunque pronto a tornarvi nel caso si profilasse la possibilità realistica di un'intesa.

Mentre i negoziatori lottano contro il tempo, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha denunciato il profilarsi di un "pericoloso accordo" che conferma "tutte le preoccupazioni israeliane" e che, ha avvertito, "sarà anche peggiore di quanto Israele ha finora temuto".